Negli anni 1941-1943, a differenza dell’alleato tedesco, l’esercito italiano si distinse nel promuovere misure di protezione nei confronti degli ebrei che vivevano nelle zone occupate o che vi si erano rifugiati per mettersi sotto la sua protezione. Il caso della Iugoslavia viene considerato da alcuni storici israeliani come “un salvataggio particolare nella storia dell’Olocausto”. Sulla base di un’ampia letteratura, il contributo spiega come, pur tra contraddizioni e ambiguità, l’esercito italiano avesse cercato nei confronti della variegata società balcanica di costruire una fragile tessuto di alleanze, tra cui rientrava la promessa di protezione nei confronti degli ebrei locali. Ciò avvenne soprattutto nell’intento di non perdere il controllo del territorio e di difendere la propria volontà di autonomia nei confronti dell’ingerenza delle autorità tedesche.
L'Italia e la protezione degli ebrei nelle zone occupate della Iugoslavia
MILLO, Anna
2008-01-01
Abstract
Negli anni 1941-1943, a differenza dell’alleato tedesco, l’esercito italiano si distinse nel promuovere misure di protezione nei confronti degli ebrei che vivevano nelle zone occupate o che vi si erano rifugiati per mettersi sotto la sua protezione. Il caso della Iugoslavia viene considerato da alcuni storici israeliani come “un salvataggio particolare nella storia dell’Olocausto”. Sulla base di un’ampia letteratura, il contributo spiega come, pur tra contraddizioni e ambiguità, l’esercito italiano avesse cercato nei confronti della variegata società balcanica di costruire una fragile tessuto di alleanze, tra cui rientrava la promessa di protezione nei confronti degli ebrei locali. Ciò avvenne soprattutto nell’intento di non perdere il controllo del territorio e di difendere la propria volontà di autonomia nei confronti dell’ingerenza delle autorità tedesche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.