L’agitazione psicomotoria (APM) rappresenta un quadro clinico eterogeneo, esito di una varietà di processi patologici differenti, sulla cui corretta valutazione e gestione la letteratura scientifica e le linee-guida attualmente disponibili presentano una notevole disomogeneità e mancanza di standardizzazione, in particolare riguardo alle terapie farmacologiche. Partendo da questa carenza, e dalla consapevolezza della necessità di un approccio multidisciplinare a questa condizione, che comprende aspetti comuni a diverse professionalità sanitarie così come fattori relativi a competenze di farmacoeconomia e di gestione del rischio, è stato intrapreso un progetto teso all’elaborazione di un modello condiviso di gestione integrata del paziente con APM. Tale modello, basato sul lavoro di un board scientifico e di un panel multidisciplinare di esperti, chiamato a raggiungere un consenso attraverso la metodologia Delphi-RAND, si propone come indicazione di buona pratica clinica nella gestione di questi pazienti. Il presente documento riporta i risultati di questo percorso di consenso, i cui principi fondamentali sono la centralità del paziente considerato come soggetto attivo e partecipante, la necessità di intervenire precocemente con azioni non contenitive in grado di evitare l’escalation sintomatologica e permettere il proseguimento dell’iter diagnostico-terapeutico, l’impiego di trattamenti farmacologici adeguati al grado di gravità della sintomatologia e l’importanza di integrare e armonizzare fra loro gli interventi delle diverse professionalità coinvolte.

Consensus document: A model of integrated management of patients with psycomotor agitation

Dell'Erba Alessandro;Zotti Fiorenza
2016-01-01

Abstract

L’agitazione psicomotoria (APM) rappresenta un quadro clinico eterogeneo, esito di una varietà di processi patologici differenti, sulla cui corretta valutazione e gestione la letteratura scientifica e le linee-guida attualmente disponibili presentano una notevole disomogeneità e mancanza di standardizzazione, in particolare riguardo alle terapie farmacologiche. Partendo da questa carenza, e dalla consapevolezza della necessità di un approccio multidisciplinare a questa condizione, che comprende aspetti comuni a diverse professionalità sanitarie così come fattori relativi a competenze di farmacoeconomia e di gestione del rischio, è stato intrapreso un progetto teso all’elaborazione di un modello condiviso di gestione integrata del paziente con APM. Tale modello, basato sul lavoro di un board scientifico e di un panel multidisciplinare di esperti, chiamato a raggiungere un consenso attraverso la metodologia Delphi-RAND, si propone come indicazione di buona pratica clinica nella gestione di questi pazienti. Il presente documento riporta i risultati di questo percorso di consenso, i cui principi fondamentali sono la centralità del paziente considerato come soggetto attivo e partecipante, la necessità di intervenire precocemente con azioni non contenitive in grado di evitare l’escalation sintomatologica e permettere il proseguimento dell’iter diagnostico-terapeutico, l’impiego di trattamenti farmacologici adeguati al grado di gravità della sintomatologia e l’importanza di integrare e armonizzare fra loro gli interventi delle diverse professionalità coinvolte.
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