L’integrazione europea è stata definita un’avventura, una sfida, un’impresa per rappresentare quanto arduo sia fare di gruppi, comunità, territori, stati nazionali così ricchi di storia e divisi da profondi cleavages uno spazio giuridico ordinato. L’ingresso di nuovi paesi ha solo ampliato – anche se notevolmente – le “distanze interne” dell’Unione europea, poiché neanche la piccola Europa comunitaria delle origini trovava già risolto il problema delle proprie differenze. Sin da subito, quindi, l’ordinamento sovranazionale ha dovuto governare tale problema, elaborando tecniche di riduzione delle diseguaglianze e tutela inclusiva delle specificità. Così, la coesione economica, sociale e territoriale si è affermata progressivamente come principio e come politica. Questo libro ne propone uno studio analitico, che mette in evidenza la sua costante centralità costituzionale.
Governare le differenze
LOGROSCINO, Pierdomenico
2008-01-01
Abstract
L’integrazione europea è stata definita un’avventura, una sfida, un’impresa per rappresentare quanto arduo sia fare di gruppi, comunità, territori, stati nazionali così ricchi di storia e divisi da profondi cleavages uno spazio giuridico ordinato. L’ingresso di nuovi paesi ha solo ampliato – anche se notevolmente – le “distanze interne” dell’Unione europea, poiché neanche la piccola Europa comunitaria delle origini trovava già risolto il problema delle proprie differenze. Sin da subito, quindi, l’ordinamento sovranazionale ha dovuto governare tale problema, elaborando tecniche di riduzione delle diseguaglianze e tutela inclusiva delle specificità. Così, la coesione economica, sociale e territoriale si è affermata progressivamente come principio e come politica. Questo libro ne propone uno studio analitico, che mette in evidenza la sua costante centralità costituzionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.