L'ombra tra le righe. Storie di libri, biblioteche e censura in Puglia tra XVII e XX secolo.

Il presente volume raccoglie la produzione scientifica precedentemente pubblicata in miscellanee e periodici nel corso di oltre dieci anni di ricerche e studi sulla storia di libri, autori, editori e biblioteche che hanno quale filo conduttore la ricerca svolta in una preziosa biblioteca scientifica conservata presso l’Università di Bari Aldo Moro, la censura libraria e la Puglia tra XVII e XIX secolo. Alcune delle storie ricostruite sono dei veri e propri puzzle (Lombardi, Abbrescia), nei quali le vicende umane e personali di autori, editori e censori si intrecciano strettamente sullo sfondo storico di una terra, la Puglia, immeritatamente considerata non di primo livello nell’ambito degli studi storici, bibliografici e bibliologici, ma che invece ha mostrato una vitalità da studiare attentamente e da rivalutare. Altre, ripercorrendo le vicende editoriali di alcune opere seicentesche (Fortunato e Beatillo), propongono una nuova e, a modo suo, oscura chiave interpretativa sul tema dell’agiografia di San Nicola di Myra, patrono di Bari, esito del tentativo di ricostruirne le verità più recondite, e tuttavia forse più simili alla realtà storica di quanto si possa ipotizzare. La necessità di rivedere i contributi a suo tempo prodotti è stata consequenziale al ritrovamento di alcuni nuovi elementi che, in prima istanza, sembravano poter generare nuove e diverse ipotesi rispetto a quelle articolate in alcuni di essi. Tuttavia, in seguito ad analisi e ulteriori riscontri accurati, le presupposte novità si sono risolte in dati non rilevanti. Data la specificità dei temi trattati nei diversi contributi, non si sono registrate ricerche scientificamente significative oltre quelle consultate a suo tempo e raccolte negli apparati bibliografici in calce a ciascun contributo. Ne consegue che questi risultano in apparenza inevitabilmente datati, ma il riscontro sui principali OPAC disponibili sul web ne dimostrerà la sostanziale validità, in quanto sarà sufficiente per verificare che non vi sono a oggi pubblicazioni scientifiche o divulgative che apportino contenuti rilevanti rispetto a quanto consultato a suo tempo, e per questa edizione nuovamente riscontrato. L’auspicio è che il duplice sforzo fatto serva a dare il dovuto rilievo a un ambito storiografico comunemente considerato secondario, e invece spesso fonte di rivelazioni altrimenti mai portate a conoscenza: quello che si dipana dai libri studiati non solo nella valenza letteraria dei contenuti, ma soprattutto nel loro essere stati per secoli i soli mediatori di conoscenza e portatori di storie che raccontano esclusivamente a chi le sa leggere tra le righe di scrittura e tra le pieghe delle legature.