La normativa scolastica italiana sostiene le esperienze di studio all’estero e regolamenta il riconoscimento degli studi effettuati in altri Paesi ai fini della riammissione nella scuola italiana. Il MIUR nel mese di Aprile 2013 ha infatti pubblicato la nota intitolata: “Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca individuale mirata a facilitare le scuole nell’organizzazione di attività finalizzate a sostenere sia gli studenti italiani partecipanti a soggiorni di studio e formazione all’estero, sia gli studenti stranieri ospiti dell’istituto” nella quale sottolinea come le esperienze di studio e formazione all’estero degli studenti vengano considerate parte integrante dei percorsi di formazione e istruzione. Stante queste linee di indirizzo come mai ancora oggi molti Istituti secondari superiori non valorizzano tali esperienze e in taluni casi le osteggiano? Diverse ricerche confermano un atteggiamento di diffidenza da parte degli insegnanti nei confronti degli aspetti didattici degli scambi e dei soggiorni individuali all’estero ma mancano studi approfonditi che vadano a comprenderne le motivazioni personali e professionali. La presente ricerca empirica indaga motivazioni, atteggiamenti, comportamenti, vissuti che hanno portato i dirigenti e i docenti di Istituti scolastici secondari superiori a sviluppare e sostenere i programmi di mobilità studentesca nel proprio Istituto con l’Associazione Intercultura Onlus, partendo da iniziali atteggiamenti e comportamenti di chiusura verso il progetto educativo proposto. E’ risultato centrale esplorare, nelle scuole italiane campione della ricerca, quali ragioni abbiano influito nel promuovere atteggiamenti di apertura e valorizzazione verso i programmi di mobilità individuale all’estero promossi da Intercultura. Le informazioni ricavate dalla presente ricerca possono fornire utili e fruttuose indicazioni per coinvolgere un numero sempre maggiori di istituti secondari superiori nell’esperienze di studio all’estero.

Finalmente si parte. Dalla negazione alla valorizzazione delle esperienze di studio individuali all’estero: i risultati di una ricerca empirica.

Alberto Fornasari
;
2018-01-01

Abstract

La normativa scolastica italiana sostiene le esperienze di studio all’estero e regolamenta il riconoscimento degli studi effettuati in altri Paesi ai fini della riammissione nella scuola italiana. Il MIUR nel mese di Aprile 2013 ha infatti pubblicato la nota intitolata: “Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca individuale mirata a facilitare le scuole nell’organizzazione di attività finalizzate a sostenere sia gli studenti italiani partecipanti a soggiorni di studio e formazione all’estero, sia gli studenti stranieri ospiti dell’istituto” nella quale sottolinea come le esperienze di studio e formazione all’estero degli studenti vengano considerate parte integrante dei percorsi di formazione e istruzione. Stante queste linee di indirizzo come mai ancora oggi molti Istituti secondari superiori non valorizzano tali esperienze e in taluni casi le osteggiano? Diverse ricerche confermano un atteggiamento di diffidenza da parte degli insegnanti nei confronti degli aspetti didattici degli scambi e dei soggiorni individuali all’estero ma mancano studi approfonditi che vadano a comprenderne le motivazioni personali e professionali. La presente ricerca empirica indaga motivazioni, atteggiamenti, comportamenti, vissuti che hanno portato i dirigenti e i docenti di Istituti scolastici secondari superiori a sviluppare e sostenere i programmi di mobilità studentesca nel proprio Istituto con l’Associazione Intercultura Onlus, partendo da iniziali atteggiamenti e comportamenti di chiusura verso il progetto educativo proposto. E’ risultato centrale esplorare, nelle scuole italiane campione della ricerca, quali ragioni abbiano influito nel promuovere atteggiamenti di apertura e valorizzazione verso i programmi di mobilità individuale all’estero promossi da Intercultura. Le informazioni ricavate dalla presente ricerca possono fornire utili e fruttuose indicazioni per coinvolgere un numero sempre maggiori di istituti secondari superiori nell’esperienze di studio all’estero.
2018
978-88-255-1313-4
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