L'applicabilità del diritto internazionale umanitario alle operazioni di peace-keeping delle Nazioni Unite

Il volume esamina la questione dell’applicabilità del diritto internazionale umanitario alle operazioni di peace-keeping delle Nazioni Unite avendo specifico riguardo alle più recenti evoluzioni, rappresentate dalle operazioni c.d. “robuste”, ossia caratterizzate da un uso della forza ampio, massiccio e, spesso, preventivo, funzionale alla rimozione degli ostacoli che si oppongono alla completa realizzazione degli obiettivi del mandato. Il lavoro è strutturato in tre capitoli. Il primo ricostruisce il fondamento normativo dell’obbligo delle Nazioni Unite di osservare il diritto internazionale umanitario, occupandosi, quindi, di individuare le norme di diritto internazionale umanitario applicabili all’ONU e di ricotruire le relazioni con l’analogo obbligo di osservanza del diritto internazionale umanitario che permane in capo agli Stati fornitori dei contingenti. Il secondo capitolo, definiti i presupposti per l’applicazione del diritto internazionale umanitario alle Nazioni Unite, individua ed esamina le operazioni di peace-keeping suscettibili di trasformare l’ONU in parte del conflitto per accertare, alla luce dei rispettivi mandati e delle concrete modalità di attuazione degli stessi, se ciò sia avvenuto. Il terzo capitolo si occupa del regime giuridico di protezione dei caschi blu, affrontando, anzitutto, la vexata questio relativa al se e in quali circostanze i peace-keepers possano assumere lo status di combattenti nell’ambito dei conflitti in cui intervengono, ai sensi del diritto internazionale umanitario. Infine, esso dà conto degli atti delle Nazioni Unite che condannano in ogni caso gli attacchi ai peace-keepers, dandone una interpretazione conforme all’obiettivo di assicurare il rispetto per le azioni del Consiglio di sicurezza per il mantenimento e il ripristino della pace e della sicurezza internazionale.