La famiglia Rocca costituisce un esempio classico di family business. Vantaggi e svantaggi di questa forma di impresa rispetto alla sua efficacia economica e alla sua capacità di accumulazione e innovazione potrebbero essere ricostruiti anche in questo caso, sulla scia di vari esempi illustri, autonomizzando la sfera dell’imprenditoria da quella dei rapporti familiari, per farne meglio risaltare inadeguatezze e razionalità. Questo libro, facendo il percorso inverso, rimescola le carte ricomponendole sulla base di un presupposto che lo studio conferma: le decisioni d’impresa, in particolare quelle del family business, sono incomprensibili se sganciate dalla dimensione privata, con le sue emozioni, sentimenti, rancori, conflitti anche acuti, che di continuo si ripropongono fra i soci-parenti. D’altronde, il nesso inestricabile fra passioni e interessi permette loro di attraversare la crisi societaria continuando a vivere vite che restano reciprocamente legate una volta sciolti i nodi affaristici, e che si mantengono in una condizione dignitosa anche dopo il fallimento. In questo contesto, le donne, che la documentazione tende a nascondere sul piano della gestione diretta degli affari, si ridispongono in primissimo piano, e organizzano e alimentano la sopravvivenza della famiglia dopo la fine dell’impresa. Il loro ruolo si scompone in un ventaglio di esperienze individuali in cui la tensione fra i modelli femminili, vigorosamente normati e vissuti in precisi interni borghesi, e le singole esperienze di vita può assumere accenti anche drammatici.

Passioni e interessi di una famiglia-impresa. I Rocca di Marsiglia nel Mediterraneo dell'Ottocento

Annastella Carrino
2018-01-01

Abstract

La famiglia Rocca costituisce un esempio classico di family business. Vantaggi e svantaggi di questa forma di impresa rispetto alla sua efficacia economica e alla sua capacità di accumulazione e innovazione potrebbero essere ricostruiti anche in questo caso, sulla scia di vari esempi illustri, autonomizzando la sfera dell’imprenditoria da quella dei rapporti familiari, per farne meglio risaltare inadeguatezze e razionalità. Questo libro, facendo il percorso inverso, rimescola le carte ricomponendole sulla base di un presupposto che lo studio conferma: le decisioni d’impresa, in particolare quelle del family business, sono incomprensibili se sganciate dalla dimensione privata, con le sue emozioni, sentimenti, rancori, conflitti anche acuti, che di continuo si ripropongono fra i soci-parenti. D’altronde, il nesso inestricabile fra passioni e interessi permette loro di attraversare la crisi societaria continuando a vivere vite che restano reciprocamente legate una volta sciolti i nodi affaristici, e che si mantengono in una condizione dignitosa anche dopo il fallimento. In questo contesto, le donne, che la documentazione tende a nascondere sul piano della gestione diretta degli affari, si ridispongono in primissimo piano, e organizzano e alimentano la sopravvivenza della famiglia dopo la fine dell’impresa. Il loro ruolo si scompone in un ventaglio di esperienze individuali in cui la tensione fra i modelli femminili, vigorosamente normati e vissuti in precisi interni borghesi, e le singole esperienze di vita può assumere accenti anche drammatici.
2018
978-88-6728-985-1
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