Il saggio parte dall’analisi di una figura tipica delle istituzioni mercantili del Mediterraneo settecentesco. Francisco Hombrados, console di Napoli a Marsiglia di origine spagnola e formazione militare, lungi dal fungere da funzionario monarchico, si colloca nella zona grigia fra lecito e illecito, organizzando in particolare un vasto traffico di bandiere napoletane usate dai genovesi per inserirsi negli spazi delle rotte del Levante lasciati liberi dalla marineria francese minacciata dalla corsa inglese negli anni della guerra dei Sette Anni. L’ambiguo rapporto fra il console e il governo napoletano trova spiegazione in una prospettiva che Hombrados disegna esplicitamente alla quale Tanucci non si oppone esplicitamente: l’attivismo mercantile genovese avrebbe man mano trasformato la fittizia presenza napoletana su quelle rotte, rappresentata dalla bandiera borbonica sui pinchi genovesi in una presenza fattuale, diffondendo competenze, saperi e rapporti. In questa maniera, le Sicilie avrebbero potuto avrebbero potuto trasformarsi da un “promontorio à détourner” sulla direttrice ovest-est del Mediterraneo, in uno spazio autonomo di iniziative mercantili che la situazione geografica dotava di vantaggi comparati rimasti fino a quel momento non utilizzati

Il Levante «que tenemos a la puerta». Progetti e pratiche del commercio mediterraneo nel Regno di Napoli di secondo Settecento

annastella carrino
2017-01-01

Abstract

Il saggio parte dall’analisi di una figura tipica delle istituzioni mercantili del Mediterraneo settecentesco. Francisco Hombrados, console di Napoli a Marsiglia di origine spagnola e formazione militare, lungi dal fungere da funzionario monarchico, si colloca nella zona grigia fra lecito e illecito, organizzando in particolare un vasto traffico di bandiere napoletane usate dai genovesi per inserirsi negli spazi delle rotte del Levante lasciati liberi dalla marineria francese minacciata dalla corsa inglese negli anni della guerra dei Sette Anni. L’ambiguo rapporto fra il console e il governo napoletano trova spiegazione in una prospettiva che Hombrados disegna esplicitamente alla quale Tanucci non si oppone esplicitamente: l’attivismo mercantile genovese avrebbe man mano trasformato la fittizia presenza napoletana su quelle rotte, rappresentata dalla bandiera borbonica sui pinchi genovesi in una presenza fattuale, diffondendo competenze, saperi e rapporti. In questa maniera, le Sicilie avrebbero potuto avrebbero potuto trasformarsi da un “promontorio à détourner” sulla direttrice ovest-est del Mediterraneo, in uno spazio autonomo di iniziative mercantili che la situazione geografica dotava di vantaggi comparati rimasti fino a quel momento non utilizzati
2017
978-88-7228-834-4
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