Le fibre artificiali inorganiche e organiche sono prodotte dall’uomo a partire da sostanze inorganiche di origine naturale (fibre artificiali inorganiche, già definite fibre minerali artificiali, man made mineral fibers, MMMF) e sostanze organiche (fibre di sintesi organica o artificiali organiche, man made organic fibers, MMOF). Mentre le MMMF sono state prodotte allo scopo di sostituire le più nocive fibre di asbesto, le MMOF sono frutto della ricerca indirizzata alla produzione di nuovi materiali utilizzabili per diverse applicazioni. Rispetto alle fibre minerali, sia le MMMF che le MMOF presentano una minore azione biologica sull’apparato respiratorio e la loro tossicità dipende dalle caratteristiche fisiche (dose, dimensioni respirabili, durabilità nel polmone profondo) e di superficie (quali la capacità di attirare e complessare il ferro metallico endogeno) e dalla loro composizione. Tra le fibre artificiali inorganiche, infatti, le fibre ceramiche refrattarie con diametro respirabile e biopersistenza discretamente lunga si sono dimostrate capaci di determinare nell’animale degenerazione polmonare fibrotica e neoplastica. Inoltre le MMMF respirabili e con abito cristallino possono essere molto aggressive verso le cellule e le strutture alveolo-parenchimali. Ad esempio le fibre inorganiche policristalline (SiC o carburo di silicio) respirabili sono capaci di innescare e sostenere i processi di flogosi alveolare macrofagica e quindi la fibrosi interstiziale polmonare. La produzione di tessuti floccati a partire da varie MMOF può determinare la dispersione ambientale di fibrille respirabili capaci di causare il flock worker’s lung, una bronchiolo-polmonite desquamativa spesso complicata da una lieve fibrosi interstiziale. La IARC ha classificato le fibre ceramiche refrattarie e quelle di vetro per usi speciali, entrambe MMMF o SVF, come possibili cancerogeni per l’uomo, inserendole nel gruppo 2B.

Fibre artificiali

Di lorenzo L
2015-01-01

Abstract

Le fibre artificiali inorganiche e organiche sono prodotte dall’uomo a partire da sostanze inorganiche di origine naturale (fibre artificiali inorganiche, già definite fibre minerali artificiali, man made mineral fibers, MMMF) e sostanze organiche (fibre di sintesi organica o artificiali organiche, man made organic fibers, MMOF). Mentre le MMMF sono state prodotte allo scopo di sostituire le più nocive fibre di asbesto, le MMOF sono frutto della ricerca indirizzata alla produzione di nuovi materiali utilizzabili per diverse applicazioni. Rispetto alle fibre minerali, sia le MMMF che le MMOF presentano una minore azione biologica sull’apparato respiratorio e la loro tossicità dipende dalle caratteristiche fisiche (dose, dimensioni respirabili, durabilità nel polmone profondo) e di superficie (quali la capacità di attirare e complessare il ferro metallico endogeno) e dalla loro composizione. Tra le fibre artificiali inorganiche, infatti, le fibre ceramiche refrattarie con diametro respirabile e biopersistenza discretamente lunga si sono dimostrate capaci di determinare nell’animale degenerazione polmonare fibrotica e neoplastica. Inoltre le MMMF respirabili e con abito cristallino possono essere molto aggressive verso le cellule e le strutture alveolo-parenchimali. Ad esempio le fibre inorganiche policristalline (SiC o carburo di silicio) respirabili sono capaci di innescare e sostenere i processi di flogosi alveolare macrofagica e quindi la fibrosi interstiziale polmonare. La produzione di tessuti floccati a partire da varie MMOF può determinare la dispersione ambientale di fibrille respirabili capaci di causare il flock worker’s lung, una bronchiolo-polmonite desquamativa spesso complicata da una lieve fibrosi interstiziale. La IARC ha classificato le fibre ceramiche refrattarie e quelle di vetro per usi speciali, entrambe MMMF o SVF, come possibili cancerogeni per l’uomo, inserendole nel gruppo 2B.
2015
978-88-299-2708-1
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