La valorizzazione dei vini rosati, negli ultimi decenni, ha contribuito ad accrescere l’importanza dell’industria enologica pugliese nel panorama internazionale. Grazie alla lavorazione en rosè dei principali vitigni autoctoni, la Puglia ha conquistato il primato nel mercato dei vini rosati italiani, sia per quantità prodotte sia per il numero di etichette proposte. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, infatti, l’affermazione dei rosati pugliesi è stata fondata sul recupero dei tre vitigni tipici a bacca nera, Nero di Troia, Primitivo e Negroamaro. Dopo oltre un secolo di produzione di grandi quantità di vini scadenti, la Puglia enologica, anche grazie alla valorizzazione dei rosati, ha compreso ed esaltato l’importanza della connotazione territoriale al servizio di processi di vinificazione moderni.

The enhancement of rose wines, in the last decades, has contributed to increasing the importance of the Apulian wine making industry on the international scene. Thanks to the processing en rosè of the main native vines, Puglia has conquered the primacy in the Italian rose wine market, both for quantities produced and for the number of labels offered. Starting in the Seventies, though, the success of the new Apulian D.O.C. labels on the international markets was founded on the recovery of the three typical red-grape vines: Nero di Troia, Primitivo and Negroamaro. After over a century of production of large quantities of second-rate wines, the enological Puglia, also thanks to the valorization of rose wines, has understood and exalted the importance of the territorial connotation at the service of modern winemaking processes.

La riqualificazione enologica pugliese negli ultimi cinquant’anni: i vini rosati

Ezio Ritrovato
2017-01-01

Abstract

La valorizzazione dei vini rosati, negli ultimi decenni, ha contribuito ad accrescere l’importanza dell’industria enologica pugliese nel panorama internazionale. Grazie alla lavorazione en rosè dei principali vitigni autoctoni, la Puglia ha conquistato il primato nel mercato dei vini rosati italiani, sia per quantità prodotte sia per il numero di etichette proposte. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, infatti, l’affermazione dei rosati pugliesi è stata fondata sul recupero dei tre vitigni tipici a bacca nera, Nero di Troia, Primitivo e Negroamaro. Dopo oltre un secolo di produzione di grandi quantità di vini scadenti, la Puglia enologica, anche grazie alla valorizzazione dei rosati, ha compreso ed esaltato l’importanza della connotazione territoriale al servizio di processi di vinificazione moderni.
2017
The enhancement of rose wines, in the last decades, has contributed to increasing the importance of the Apulian wine making industry on the international scene. Thanks to the processing en rosè of the main native vines, Puglia has conquered the primacy in the Italian rose wine market, both for quantities produced and for the number of labels offered. Starting in the Seventies, though, the success of the new Apulian D.O.C. labels on the international markets was founded on the recovery of the three typical red-grape vines: Nero di Troia, Primitivo and Negroamaro. After over a century of production of large quantities of second-rate wines, the enological Puglia, also thanks to the valorization of rose wines, has understood and exalted the importance of the territorial connotation at the service of modern winemaking processes.
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Descrizione: LA RIQUALIFICAZIONE ENOLOGICA PUGLIESE
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