Nel 1889 Arthur McGiffert pubblicò l’editio princeps di un dialogo anonimo tra un monaco cristiano e due giudei, Papisco e Filone, collocandone la composizione nell’Egitto di VII secolo. Nei decenni successivi, ma soprattutto negli ultimi anni, sono stati segnalati numerosi altri manoscritti ed è stato notato che quanto si legge in molti dei codici diverge profondamente dal testo edito. L’analisi della tradizione manoscritta del Dialogo di Papisco e Filone – assai più ricca di quanto si ritenesse, ma anche complessa e caratterizzata da processi di contaminazione e di manipolazione del testo – consente di affermare che l’opera è in realtà un coacervo di unità testuali di diversa provenienza.
Papisco e Filone (Dialogo di),
AULISA, Immacolata
2008-01-01
Abstract
Nel 1889 Arthur McGiffert pubblicò l’editio princeps di un dialogo anonimo tra un monaco cristiano e due giudei, Papisco e Filone, collocandone la composizione nell’Egitto di VII secolo. Nei decenni successivi, ma soprattutto negli ultimi anni, sono stati segnalati numerosi altri manoscritti ed è stato notato che quanto si legge in molti dei codici diverge profondamente dal testo edito. L’analisi della tradizione manoscritta del Dialogo di Papisco e Filone – assai più ricca di quanto si ritenesse, ma anche complessa e caratterizzata da processi di contaminazione e di manipolazione del testo – consente di affermare che l’opera è in realtà un coacervo di unità testuali di diversa provenienza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.