The Truth of Masks fa parte della raccolta Intentions del 1891 che include altri tre studi, ossia Pen, Pencil and Poison The Decay of Lying e The Critic as Artist che declinano aspetti diversi e tuttavia complementari di quella che si potrebbe definire un'estetica delle maschere in cui la maschera diventa per Wilde sia possibilità discorsiva, ovvero strumento delle sue enunciazioni, sia argomento, tema, elemento centrale della sua filosofia declinato attraverso concetti affini quali quello di artificio e performance. Il presente studio vuole dimostrare come nel caso di Wilde è possibile declinare l'idea di maschera non solo in rapporto ad alcune figure da lui create nei suoi saggi e nelle sue opere ma anche e soprattutto in rapporto ai molteplici ruoli e selves che egli stesso mise in scena nel corso della sua vita. In Wilde arte e vita non si confondono in senso astratto ma nel loro dialogo incessante compongono un teatro del quotidiano che trasforma la sua vicenda di scrittore/performer in una sorta di sistema in (e del) divenire che metteva in discussione la possibilità che – aldilà del gioco di alternanza delle sue maschere di esteta, conferenziere, uomo d'affari, poeta, drammaturgo, padre di famiglia, prigioniero, esule – vi fosse un Wilde stabile e naturale
"'The Truth of Masks". Oscar Wilde e le sue maschere"
Martino, Pierpaolo
2017-01-01
Abstract
The Truth of Masks fa parte della raccolta Intentions del 1891 che include altri tre studi, ossia Pen, Pencil and Poison The Decay of Lying e The Critic as Artist che declinano aspetti diversi e tuttavia complementari di quella che si potrebbe definire un'estetica delle maschere in cui la maschera diventa per Wilde sia possibilità discorsiva, ovvero strumento delle sue enunciazioni, sia argomento, tema, elemento centrale della sua filosofia declinato attraverso concetti affini quali quello di artificio e performance. Il presente studio vuole dimostrare come nel caso di Wilde è possibile declinare l'idea di maschera non solo in rapporto ad alcune figure da lui create nei suoi saggi e nelle sue opere ma anche e soprattutto in rapporto ai molteplici ruoli e selves che egli stesso mise in scena nel corso della sua vita. In Wilde arte e vita non si confondono in senso astratto ma nel loro dialogo incessante compongono un teatro del quotidiano che trasforma la sua vicenda di scrittore/performer in una sorta di sistema in (e del) divenire che metteva in discussione la possibilità che – aldilà del gioco di alternanza delle sue maschere di esteta, conferenziere, uomo d'affari, poeta, drammaturgo, padre di famiglia, prigioniero, esule – vi fosse un Wilde stabile e naturaleFile | Dimensione | Formato | |
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