L’Arcadia di Jacopo Sannazaro è una delle opere che maggiormente hanno interessato la cultura europea fra il Rinascimento e il Settecento. In essa il confronto con il modello della poesia bucolica virgiliana conduce all’istituzione di un nuovo paradigma letterario. Il perdurante influsso dell’Arcadia può essere rintracciato in Germania a partire dalla fine del XVI secolo, nonostante la mancanza di una traduzione tedesca. Nonostante la conoscenza dell’opera sia mediata dalle numerose traduzioni e dai coevi rifacimenti francesi, inglesi, spagnoli e italiani, l’Arcadia di Sannazaro è costantemente presente nel dibattito letterario tedesco dell’epoca barocca nonché nella poesia neolatina di area germanica. Martin Opitz, lo scrittore e poeta che nel 1630 con la Schäfferey von der Nymphen Hercinie sancisce la definitiva affermazione del genere pastorale in Germania, cita esplicitamente Sannazaro con parole di elogio e ammirazione nella sua introduzione ai Teutsche Poemata, paragonandolo all’«aquila» Virgilio. Anche nell’età classico-romantica (si pensi a Wieland, Jean Paul, Goethe, A. W. Schlegel, solo per citare alcuni autori), sarà frequente il riferimento all’Arcadia in relazione al dibattito sui generi dell’idillio, dell’elegia e della poesia bucolica. Muovendo da questo contesto, il mio contributo mirerà ad analizzare la poesia di Schiller Resignation che si apre programmaticamente proprio con i versi: «Auch ich war in Arkadien geboren» («Anch’io nacqui in Arcadia», v. 1).

«Auch ich war in Arkadien geboren». Echi sannazariani nell’ode di Friedrich Schiller «Resignation»

C. Bosco
2017-01-01

Abstract

L’Arcadia di Jacopo Sannazaro è una delle opere che maggiormente hanno interessato la cultura europea fra il Rinascimento e il Settecento. In essa il confronto con il modello della poesia bucolica virgiliana conduce all’istituzione di un nuovo paradigma letterario. Il perdurante influsso dell’Arcadia può essere rintracciato in Germania a partire dalla fine del XVI secolo, nonostante la mancanza di una traduzione tedesca. Nonostante la conoscenza dell’opera sia mediata dalle numerose traduzioni e dai coevi rifacimenti francesi, inglesi, spagnoli e italiani, l’Arcadia di Sannazaro è costantemente presente nel dibattito letterario tedesco dell’epoca barocca nonché nella poesia neolatina di area germanica. Martin Opitz, lo scrittore e poeta che nel 1630 con la Schäfferey von der Nymphen Hercinie sancisce la definitiva affermazione del genere pastorale in Germania, cita esplicitamente Sannazaro con parole di elogio e ammirazione nella sua introduzione ai Teutsche Poemata, paragonandolo all’«aquila» Virgilio. Anche nell’età classico-romantica (si pensi a Wieland, Jean Paul, Goethe, A. W. Schlegel, solo per citare alcuni autori), sarà frequente il riferimento all’Arcadia in relazione al dibattito sui generi dell’idillio, dell’elegia e della poesia bucolica. Muovendo da questo contesto, il mio contributo mirerà ad analizzare la poesia di Schiller Resignation che si apre programmaticamente proprio con i versi: «Auch ich war in Arkadien geboren» («Anch’io nacqui in Arcadia», v. 1).
2017
978-88-6611-624-0
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