La perequazione urbanistica costituisce una particolare tecnica di pianificazione diretta ad affrontare – e a tentare di risolvere – la questione dell’intrinseca e connaturale discriminatorietà della pianificazione. In questa stessa prospettiva, volta a garantire il perseguimento dell’equità, assume rilievo, altresì, il principio dello sviluppo sostenibile, che consente eguali possibilità di crescita del benessere dei cittadio ni e di salvaguardia dei diritti delle future generazioni, riferimento ormai obbligatorio, in virtù del quale tutti i piani, progetti e programmi non possono sottrarsi al confronto con gli aspetti ambientali dei luoghi sui quali vanno ad insistere, come prescritto nella Carta di Aalborg. D’altronde, anche le legislazioni regionali sul governo del territorio di ultima generazione hanno inteso accogliere un’accezione forte del principio di sviluppo sostenibile, che assume un ruolo assolutamente prioritario tra gli abiettivi da conseguire per la costruzione di una città che risulti ecologicamente sostenibile. Il nuovo trend normativo, infine, si rispecchia fedelmente nelle pronunce della giurisprudenza amministrativa, che man mano si fanno largo nei tradizionali percorsi dell’urbanistica, portando all’affermazione graduale di quelle tendenze che mirano a privilegiare le esigenze poste dalle istanze di tutela dell’ambiente e del paesaggio, piuttosto che l’idea di incrementare il benessere dei cittadini in virtù di un maggiore cosumo di suolo.

La perequazione urbanistica nella prospettiva dello sviluppo sostenibile

Giovanna Mastrodonato
2018-01-01

Abstract

La perequazione urbanistica costituisce una particolare tecnica di pianificazione diretta ad affrontare – e a tentare di risolvere – la questione dell’intrinseca e connaturale discriminatorietà della pianificazione. In questa stessa prospettiva, volta a garantire il perseguimento dell’equità, assume rilievo, altresì, il principio dello sviluppo sostenibile, che consente eguali possibilità di crescita del benessere dei cittadio ni e di salvaguardia dei diritti delle future generazioni, riferimento ormai obbligatorio, in virtù del quale tutti i piani, progetti e programmi non possono sottrarsi al confronto con gli aspetti ambientali dei luoghi sui quali vanno ad insistere, come prescritto nella Carta di Aalborg. D’altronde, anche le legislazioni regionali sul governo del territorio di ultima generazione hanno inteso accogliere un’accezione forte del principio di sviluppo sostenibile, che assume un ruolo assolutamente prioritario tra gli abiettivi da conseguire per la costruzione di una città che risulti ecologicamente sostenibile. Il nuovo trend normativo, infine, si rispecchia fedelmente nelle pronunce della giurisprudenza amministrativa, che man mano si fanno largo nei tradizionali percorsi dell’urbanistica, portando all’affermazione graduale di quelle tendenze che mirano a privilegiare le esigenze poste dalle istanze di tutela dell’ambiente e del paesaggio, piuttosto che l’idea di incrementare il benessere dei cittadini in virtù di un maggiore cosumo di suolo.
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