La digitalizzazione del patrimonio culturale è oggi realtà consolidata, componente fondante e portante dell’evoluzione culturale dell’era digitale contemporanea. Nondimeno, a fronte del moltiplicarsi di iniziative di creazione di contenuti culturali digitali realizzati con le più diverse metodologie e tecnologie, si continua a pensare al digitale e alla digitalizzazione in termini meramente strumentali. Ne consegue che i progetti producono illogiche realizzazioni “a macchia di leopardo” che, ben lungi dal rispondere ai criteri di interoperabilità, accessibilità e sostenibilità oggi divenute irrinunciabili, fluttuano come monadi solitarie in un ecosistema web oggi più che mai assimilabile al cosmo leibniziano. Sorprende come, in un contesto socio culturale globale definitivamente avviato verso il riconoscimento del digitale come facies culturale della contemporaneità, manchino quasi del tutto strumenti di riferimento che, quanto meno, forniscano linee di indirizzo chiaramente organizzate e condivisibili da quanti intraprendono a vario titolo, e anche con obiettivi e finalità diverse, progetti di digitalizzazione di beni culturali. Questo “manuale”, quindi, vuole fornire un primo contributo cui si spera se ne aggiungeranno altri a colmare la lacuna, in quanto nasce dalla necessità di chi scrive di avere a portata di mano uno strumento che, seppure con i limiti oggettivi che lo status quaestionis impone, fornisca un quadro quanto più organico ed esaustivo possibile sullo stato dell’arte delle metodologie e tecnologie della digitalizzazione, in un primo tentativo di mettere ordine nella fioritura di standard, linee guida e regolamentazioni nazionali, internazionali e d’occasione, è stata la molla che ha progressivamente incentivato la produzione del presente volume. Esso intende assolvere a funzioni informative e formative, ed è alieno da qualsiasi velleità prescrittiva: raccoglie, organizza e integra con i dati derivati dall’esperienza sul campo quasi ventennale di chi scrive le principali raccomandazioni specifiche e le migliori pratiche come si eseguono presso gli enti e le istituzioni culturali internazionali di maggior livello. Riconosciamo che questo documento non riguarda l'intera gamma delle attività che sono attualmente definite nell’ecosistema della digitalizzazione. Difatti, lungi dalla presunzione di voler esaurire lo scibile digitale, scientemente se n’è limitato l’ambito alle pratiche di digitalizzazione dei materiali culturali che possono essere riprodotti in oggetti digitali rappresentanti immagini fisse, quali stampati, manoscritti, mappe e stampe fotografiche, negativi e lucidi. Ma, ugualmente, abbiamo la presunzione di pensare che esso possa essere in qualche modo almeno di supporto al sempre più vasto pubblico composto da quanti pianificano, gestiscono, approvano e realizzano progetti di digitalizzazione, o studiano per imparare a farlo: archivisti, bibliotecari, curatori, dirigenti, studenti dei corsi delle lauree umanistiche, nonché i professionisti direttamente coinvolti nella scansione e nei processi di gestione e indicizzazione degli oggetti digitali, quali tecnici dell’acquisizione ottica, curatori di metadati, grafici, fotografi. Il manuale è ripartito in quattro parti. Nella prima sono enucleate sinteticamente le tipologie di materiali oggetto del processo di digitalizzazione descritto e le componenti hardware e software necessarie alla corretta esecuzione. Nella seconda parte sono descritte le diverse fasi del processo di digitalizzazione, dalla progettazione alla predisposizione per la pubblicazione sul web. La terza e quarta parte sono dedicate rispettivamente alle diverse soluzioni per la pubblicazione dei dati sul web e a interoperabilità, riuso e licenze. Gli argomenti trattati sono di natura intrinsecamente sia metodologica che tecnica. Per coloro che studiano (o studieranno) con l’ambizione di lavorare nei processi di digitalizzazione, o già vi lavorano, è fondamentale acquisire i fondamenti essenziali della produzione, gestione e pubblicazione di oggetti digitali. In generale, senza personale dotato di adeguate competenze metodologiche e tecniche, realizzare progetti digitali del livello di qualità appropriato, oggi irrinunciabilmente richiesto dalle regolamentazioni nazionali e internazionali, è problematico. La digitalizzazione del patrimonio culturale è una specializzazione che richiede ormai approfondite competenze ed esperienze specifiche. L’auspicio è che lo sforzo compiuto per produrre questo volume rappresenti il primo, decisivo passo verso la produzione di strumenti sempre più affinati e utili, possibilmente allineati all’evolversi degli scenari culturali digitali, da condividere con quanti intendono assumere l’onere di studiare per lavorare sul digitale nel prossimo futuro.

La digitalizzazione dei beni documentali. Metodi, tecniche, buone prassi

Nicola Barbuti
In corso di stampa

Abstract

La digitalizzazione del patrimonio culturale è oggi realtà consolidata, componente fondante e portante dell’evoluzione culturale dell’era digitale contemporanea. Nondimeno, a fronte del moltiplicarsi di iniziative di creazione di contenuti culturali digitali realizzati con le più diverse metodologie e tecnologie, si continua a pensare al digitale e alla digitalizzazione in termini meramente strumentali. Ne consegue che i progetti producono illogiche realizzazioni “a macchia di leopardo” che, ben lungi dal rispondere ai criteri di interoperabilità, accessibilità e sostenibilità oggi divenute irrinunciabili, fluttuano come monadi solitarie in un ecosistema web oggi più che mai assimilabile al cosmo leibniziano. Sorprende come, in un contesto socio culturale globale definitivamente avviato verso il riconoscimento del digitale come facies culturale della contemporaneità, manchino quasi del tutto strumenti di riferimento che, quanto meno, forniscano linee di indirizzo chiaramente organizzate e condivisibili da quanti intraprendono a vario titolo, e anche con obiettivi e finalità diverse, progetti di digitalizzazione di beni culturali. Questo “manuale”, quindi, vuole fornire un primo contributo cui si spera se ne aggiungeranno altri a colmare la lacuna, in quanto nasce dalla necessità di chi scrive di avere a portata di mano uno strumento che, seppure con i limiti oggettivi che lo status quaestionis impone, fornisca un quadro quanto più organico ed esaustivo possibile sullo stato dell’arte delle metodologie e tecnologie della digitalizzazione, in un primo tentativo di mettere ordine nella fioritura di standard, linee guida e regolamentazioni nazionali, internazionali e d’occasione, è stata la molla che ha progressivamente incentivato la produzione del presente volume. Esso intende assolvere a funzioni informative e formative, ed è alieno da qualsiasi velleità prescrittiva: raccoglie, organizza e integra con i dati derivati dall’esperienza sul campo quasi ventennale di chi scrive le principali raccomandazioni specifiche e le migliori pratiche come si eseguono presso gli enti e le istituzioni culturali internazionali di maggior livello. Riconosciamo che questo documento non riguarda l'intera gamma delle attività che sono attualmente definite nell’ecosistema della digitalizzazione. Difatti, lungi dalla presunzione di voler esaurire lo scibile digitale, scientemente se n’è limitato l’ambito alle pratiche di digitalizzazione dei materiali culturali che possono essere riprodotti in oggetti digitali rappresentanti immagini fisse, quali stampati, manoscritti, mappe e stampe fotografiche, negativi e lucidi. Ma, ugualmente, abbiamo la presunzione di pensare che esso possa essere in qualche modo almeno di supporto al sempre più vasto pubblico composto da quanti pianificano, gestiscono, approvano e realizzano progetti di digitalizzazione, o studiano per imparare a farlo: archivisti, bibliotecari, curatori, dirigenti, studenti dei corsi delle lauree umanistiche, nonché i professionisti direttamente coinvolti nella scansione e nei processi di gestione e indicizzazione degli oggetti digitali, quali tecnici dell’acquisizione ottica, curatori di metadati, grafici, fotografi. Il manuale è ripartito in quattro parti. Nella prima sono enucleate sinteticamente le tipologie di materiali oggetto del processo di digitalizzazione descritto e le componenti hardware e software necessarie alla corretta esecuzione. Nella seconda parte sono descritte le diverse fasi del processo di digitalizzazione, dalla progettazione alla predisposizione per la pubblicazione sul web. La terza e quarta parte sono dedicate rispettivamente alle diverse soluzioni per la pubblicazione dei dati sul web e a interoperabilità, riuso e licenze. Gli argomenti trattati sono di natura intrinsecamente sia metodologica che tecnica. Per coloro che studiano (o studieranno) con l’ambizione di lavorare nei processi di digitalizzazione, o già vi lavorano, è fondamentale acquisire i fondamenti essenziali della produzione, gestione e pubblicazione di oggetti digitali. In generale, senza personale dotato di adeguate competenze metodologiche e tecniche, realizzare progetti digitali del livello di qualità appropriato, oggi irrinunciabilmente richiesto dalle regolamentazioni nazionali e internazionali, è problematico. La digitalizzazione del patrimonio culturale è una specializzazione che richiede ormai approfondite competenze ed esperienze specifiche. L’auspicio è che lo sforzo compiuto per produrre questo volume rappresenti il primo, decisivo passo verso la produzione di strumenti sempre più affinati e utili, possibilmente allineati all’evolversi degli scenari culturali digitali, da condividere con quanti intendono assumere l’onere di studiare per lavorare sul digitale nel prossimo futuro.
In corso di stampa
8870759881
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/211373
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact