Il lavoro assumendo quale punto di partenza dialettico l’opera di Sumner “The Sociology of Deviance: An Obituary”, ne ripercorre le due linee argomentative con cui provocatoriamente l’autore decreta la “morte” della sociologia della devianza: una “idealistica” secondo cui è stato lo sviluppo teoretico radicale e marxista sul finire degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso ad escluderne una qualche utilità scientifica, criticandola “sino a morte”; una “oggettiva” secondo cui la società post-moderna è talmente cambiata da non potersi riscontrare in essa le necessarie coordinate del fenomeno che pretenderebbe di descrivere. Si illustrano i profili di attualità dell’interrogativo se la devianza sia attualmente utile come categoria di analisi sociologica nella società contemporanea, e le prospettive della disciplina ove si tenga conto delle criticità concettuali e teoriche evidenziate.
Assuming "The Sociology of Deviance: An Obituary" as a dialectical point of departure the paper critically deals with two main arguments Sumner developed to decree provocatively the "death" of sociology of deviance in the late seventies. The "idealistic" argument claims that radical and Marxist theoretical development in the late 1960s and early 1970s, undermining concept of deviance grounds and criticizing it till "death", have excluded its sociological meaning and any scientific utility; the "objective" one remarks that post-modern or late-modern society compared with original concept historical contest changed so much that it is hard now to find the necessary coordinates of the phenomenon it is supposed to describe. The author concludes affirming their renewed soundness nowadays, outlining the difficulties to maintain deviance currently useful as a sociological analysis tool in contemporary society, and the outlook for discipline taking in account conceptual and theoretical problematic issues raised and highlighted.
Devianza e sociologia della devianza a confronto con la contemporaneità: alcune note critiche
Saponaro Armando
2018-01-01
Abstract
Il lavoro assumendo quale punto di partenza dialettico l’opera di Sumner “The Sociology of Deviance: An Obituary”, ne ripercorre le due linee argomentative con cui provocatoriamente l’autore decreta la “morte” della sociologia della devianza: una “idealistica” secondo cui è stato lo sviluppo teoretico radicale e marxista sul finire degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso ad escluderne una qualche utilità scientifica, criticandola “sino a morte”; una “oggettiva” secondo cui la società post-moderna è talmente cambiata da non potersi riscontrare in essa le necessarie coordinate del fenomeno che pretenderebbe di descrivere. Si illustrano i profili di attualità dell’interrogativo se la devianza sia attualmente utile come categoria di analisi sociologica nella società contemporanea, e le prospettive della disciplina ove si tenga conto delle criticità concettuali e teoriche evidenziate.File | Dimensione | Formato | |
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