Nel lavoro si presentano i primi risultati della ricerca svolta su un frammento di un inventario manoscritto inedito, nel quale sono elencati 7.604 volumi facenti parte della biblioteca del professor Domenico Zampetta (Bari 1827-1908), docente di francese e inglese presso il Regio Istituto Tecnico Pitagora1 e il Regio Convitto Cirillo di Bari tra la seconda metà e gli ultimi anni dell’Ottocento. La raccolta, la cui consistenza è stimata in 21.217 volumi da Luciano Carcereri e Rosa Martucci, i due bibliotecari della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari che per anni si sono occupati del Fondo Zampetta – e i soli a pubblicare uno studio valido e circostanziato su esso, fu donata agli inizi del XX secolo parte dallo stesso professor Zampetta, parte dai suoi famigliari dopo la sua morte all’allora Biblioteca Consorziale Sagarriga Visconti Volpi. Il frammento d’inventario riveste notevole importanza nell’ambito degli studi sulla storia della cultura e dell’istruzione italiana nel corso del XIX secolo, in quanto costituisce a oggi rarissima testimonianza su un fondo di cui si hanno scarne notizie e sugli interessi culturali della classe colta pugliese impegnata nell’educazione di giovani degli istituti superiori, e potrebbe essere in qualche modo rappresentativa della temperie culturale dell’Italia Meridionale nella transizione dalla monarchia borbonica a quella sabauda.

Autori francesi a Bari nella transizione verso il XX secolo. Il catalogo ritrovato della biblioteca di Domenico Zampetta

Nicola Barbuti
2017-01-01

Abstract

Nel lavoro si presentano i primi risultati della ricerca svolta su un frammento di un inventario manoscritto inedito, nel quale sono elencati 7.604 volumi facenti parte della biblioteca del professor Domenico Zampetta (Bari 1827-1908), docente di francese e inglese presso il Regio Istituto Tecnico Pitagora1 e il Regio Convitto Cirillo di Bari tra la seconda metà e gli ultimi anni dell’Ottocento. La raccolta, la cui consistenza è stimata in 21.217 volumi da Luciano Carcereri e Rosa Martucci, i due bibliotecari della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari che per anni si sono occupati del Fondo Zampetta – e i soli a pubblicare uno studio valido e circostanziato su esso, fu donata agli inizi del XX secolo parte dallo stesso professor Zampetta, parte dai suoi famigliari dopo la sua morte all’allora Biblioteca Consorziale Sagarriga Visconti Volpi. Il frammento d’inventario riveste notevole importanza nell’ambito degli studi sulla storia della cultura e dell’istruzione italiana nel corso del XIX secolo, in quanto costituisce a oggi rarissima testimonianza su un fondo di cui si hanno scarne notizie e sugli interessi culturali della classe colta pugliese impegnata nell’educazione di giovani degli istituti superiori, e potrebbe essere in qualche modo rappresentativa della temperie culturale dell’Italia Meridionale nella transizione dalla monarchia borbonica a quella sabauda.
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