Il saggio ricostruisce le diverse forme contrattuali riconducibili alla subfornitura internazionale, e cioè ad una pratica contrattuale che ha, tra l'altro, la funzione di contribuire alla riduzione dei costi delle fasi del processo di produzione. Si è trattato di considerare numerosi rapporti che si instaurano tra imprese che affidano ad altre imprese di diverso ordinamento, una o più fasi del loro processo produttivo per fare realizzare prodotti o servizi da incorporare o utilizzare nei propri prodotti o servizi che poi provvederanno direttamente a immettere sul mercato. La funzione economica di questi contratti varia da caso a caso: può essere limitata alla semplice acquisizione di determinati beni prodotti da terzi in una certa autonomia (come di regola accade nei contratti di fornitura OEM o di fornitura di impianti e macchinari) o assumere contorni progressivamente più ampi fino a vedere sostanzialmente affidata parte – o l’intera – produzione ad imprese terze di Paesi stranieri. In altri termini, può accadere che l’imprenditore, più che fabbricare in proprio determinati beni (o svolgere alcuni servizi del proprio ciclo produttivo), preferisca comprarli da terzi all’estero e poi, una volta inseriti nella propria produzione, venderli come propri; oppure, con una sua maggiore presenza nelle fasi della ideazione, della progettazione e della determinazione delle specifiche tecniche, fare fabbricare all’estero da terzi i beni (o fare svolgere per proprio conto determinati servizi), per poi inserirli nel proprio prodotto da offrire sul mercato. Il saggio si conclude con un tentativo di ricostruzione unitaria di una disciplina essenziale caratterizzata dalla internazionalità della fattispecie contrattuale.
La fornitura e subfornitura internazionale
CHIONNA, Vincenzo Vito
2012-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce le diverse forme contrattuali riconducibili alla subfornitura internazionale, e cioè ad una pratica contrattuale che ha, tra l'altro, la funzione di contribuire alla riduzione dei costi delle fasi del processo di produzione. Si è trattato di considerare numerosi rapporti che si instaurano tra imprese che affidano ad altre imprese di diverso ordinamento, una o più fasi del loro processo produttivo per fare realizzare prodotti o servizi da incorporare o utilizzare nei propri prodotti o servizi che poi provvederanno direttamente a immettere sul mercato. La funzione economica di questi contratti varia da caso a caso: può essere limitata alla semplice acquisizione di determinati beni prodotti da terzi in una certa autonomia (come di regola accade nei contratti di fornitura OEM o di fornitura di impianti e macchinari) o assumere contorni progressivamente più ampi fino a vedere sostanzialmente affidata parte – o l’intera – produzione ad imprese terze di Paesi stranieri. In altri termini, può accadere che l’imprenditore, più che fabbricare in proprio determinati beni (o svolgere alcuni servizi del proprio ciclo produttivo), preferisca comprarli da terzi all’estero e poi, una volta inseriti nella propria produzione, venderli come propri; oppure, con una sua maggiore presenza nelle fasi della ideazione, della progettazione e della determinazione delle specifiche tecniche, fare fabbricare all’estero da terzi i beni (o fare svolgere per proprio conto determinati servizi), per poi inserirli nel proprio prodotto da offrire sul mercato. Il saggio si conclude con un tentativo di ricostruzione unitaria di una disciplina essenziale caratterizzata dalla internazionalità della fattispecie contrattuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.