Nell’ambito degli studi economico-aziendali, uno degli elementi che ha prodotto lo sviluppo di un rilevante filone disciplinare dedicato alle risorse intangibili è stata la rilevazione di ampi differenziali sui mercati quotati fra valore di borsa e valore del patrimonio netto contabile delle imprese. I primi studi in materia sottolineavano questo aspetto come una rilevazione da parte del mercato di un valore non riconosciuto dalla tradizionale informativa contabile, espressione appunto dei fattori intangibili incorporati nel potenziale di crescita dell’impresa, definito ben presto come “capitale intellettuale”, a sua volta classificato in capitale umano, organizzativo e relazionale. L’analisi del rapporto fra valori di mercato e del patrimonio netto (market to book ratio, MBR) e del suo legame con il ruolo e il rilievo delle risorse intangibili, effettivo o percepito dal mercato, è rimasto nel corso degli anni uno degli oggetti di osservazione più approfonditi da parte degli studiosi che si occupano di intangibles. Alla luce di questo quadro di riferimento, il presente lavoro, dopo un necessario approfondimento alle tematiche qui accennate, si pone lo scopo di verificare la solidità empirica delle teorie che legano il differenziale di borsa alle risorse intangibili, avendo a riferimento, come base di analisi, le aziende quotate sul mercato MTA della Borsa Valori di Milano e le modalità di comunicazione e rendicontazione degli intangibles adottate dalle stesse. Per ognuna delle aziende si è proceduto alla rilevazione del valore contabile del patrimonio netto e dunque al calcolo del MBR. Inoltre, si è svolta una content analysis sulla informativa ex-tra-contabile di tali società, cercando di evidenziare espliciti riferimenti alle risorse intangibili o documenti redatti appositamente per la rendicontazione di tali risorse.
Gestione e rendicontazione delle risorse intangibili fra dinamiche d’azienda e comunicazioni ai mercati finanziari
BADIA, Francesco
2016-01-01
Abstract
Nell’ambito degli studi economico-aziendali, uno degli elementi che ha prodotto lo sviluppo di un rilevante filone disciplinare dedicato alle risorse intangibili è stata la rilevazione di ampi differenziali sui mercati quotati fra valore di borsa e valore del patrimonio netto contabile delle imprese. I primi studi in materia sottolineavano questo aspetto come una rilevazione da parte del mercato di un valore non riconosciuto dalla tradizionale informativa contabile, espressione appunto dei fattori intangibili incorporati nel potenziale di crescita dell’impresa, definito ben presto come “capitale intellettuale”, a sua volta classificato in capitale umano, organizzativo e relazionale. L’analisi del rapporto fra valori di mercato e del patrimonio netto (market to book ratio, MBR) e del suo legame con il ruolo e il rilievo delle risorse intangibili, effettivo o percepito dal mercato, è rimasto nel corso degli anni uno degli oggetti di osservazione più approfonditi da parte degli studiosi che si occupano di intangibles. Alla luce di questo quadro di riferimento, il presente lavoro, dopo un necessario approfondimento alle tematiche qui accennate, si pone lo scopo di verificare la solidità empirica delle teorie che legano il differenziale di borsa alle risorse intangibili, avendo a riferimento, come base di analisi, le aziende quotate sul mercato MTA della Borsa Valori di Milano e le modalità di comunicazione e rendicontazione degli intangibles adottate dalle stesse. Per ognuna delle aziende si è proceduto alla rilevazione del valore contabile del patrimonio netto e dunque al calcolo del MBR. Inoltre, si è svolta una content analysis sulla informativa ex-tra-contabile di tali società, cercando di evidenziare espliciti riferimenti alle risorse intangibili o documenti redatti appositamente per la rendicontazione di tali risorse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.