Da molti anni gli speleologi italiani, parallelamente allo studio delle cavità naturali di origine carsica o vulcanica conducono studi approfonditi in strutture sotterranee di origine antropica: le cavità artificiali. Si tratta di opere ipogee di interesse storico, archeologico, geologico e antropologico, realizzate dall’uomo o riadattate alle proprie necessità, diffuse in ogni parte del mondo e diversificate per epoca, tecnica di realizzazione e destinazione d’uso. La “Carta degli Antichi Acquedotti” è un progetto che vide l’avvio nel 2003, per volontà della Commissione Nazionale Cavità Artificiali, in occasione dell’Anno Mondiale dell’Acqua, sulla scia di un altro importante progetto di tutela della Società Speleologica Italiana: “L’acqua che berremo” (individuazione e tutela degli ambienti carsici sotterranei e superficiali).
La Carta degli Antichi Acquedotti: un progetto della Commissione Nazionale Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana
PARISE M.
2017-01-01
Abstract
Da molti anni gli speleologi italiani, parallelamente allo studio delle cavità naturali di origine carsica o vulcanica conducono studi approfonditi in strutture sotterranee di origine antropica: le cavità artificiali. Si tratta di opere ipogee di interesse storico, archeologico, geologico e antropologico, realizzate dall’uomo o riadattate alle proprie necessità, diffuse in ogni parte del mondo e diversificate per epoca, tecnica di realizzazione e destinazione d’uso. La “Carta degli Antichi Acquedotti” è un progetto che vide l’avvio nel 2003, per volontà della Commissione Nazionale Cavità Artificiali, in occasione dell’Anno Mondiale dell’Acqua, sulla scia di un altro importante progetto di tutela della Società Speleologica Italiana: “L’acqua che berremo” (individuazione e tutela degli ambienti carsici sotterranei e superficiali).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


