La riforma dei servizi per il lavoro e il collocamento della gente di mare

The paper analyzes the changes that the legislative decrees no. 150 and 151 of 2015 have brought to the regulation of the placement of seafarers, while reorganizing the legislation relating to active employment policies and services. The Author highlights the limits of the regulation, as determined by the specificity of the interests involved in the discipline laid down in this field, met by the unitary and highly centralized model outlined by the legislation. The public interest of securing maritime traffic in fact requires the setting of specific rules and of an administrative system for the organization of activities related to navigation. The previous regulation (particularly, the presidential decree no. 231/2006) represents, as a consequence, an accomplished sub-system for seafarers, defined in its structural and functional elements, which essentially leaves very little room for more general rules.

Il saggio analizza i mutamenti che i decreti legislativi n. 150 e 151 del 2015 hanno apportato al collocamento della gente di mare nel riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive. Sono evidenziati i “limiti di sistema”, determinati dalla specialità sia degli interessi coinvolti sia della disciplina stabilita in questo settore, che il modello unitario e fortemente centralizzato delineato dal legislatore incontra. L’interesse pubblico alla sicurezza dei traffici marittimi impone infatti la predisposizione di uno specifico complesso di regole e di un ordinamento amministrativo destinato all’organizzazione delle attività connesse alla navigazione. La regolamentazione pregressa (in particolare il d.p.r. n. 231/2006) rappresenta in conseguenza un sub-sistema relativo ai lavoratori marittimi compiuto e definito nei propri elementi strutturali e funzionali, il quale sostanzialmente lascia un esiguo spazio di regolazione effettiva a più generali normative.