L’analisi giuridica sulla rigenerazione delle aree degradate – anche dei centri e nuclei storici – si collega con sempre maggior frequenza ai temi del recupero, della riqualificazione e della messa in sicurezza dell’esistente e, da ultimo, alle problematiche legate alla riduzione del consumo di suolo. Nel saggio si rileva preliminarmente l’esistenza di significative differenze nell’ambito delle distinte forme di rigenerazione prefigurate dalla legislazione statale e regionale vigente. In talune leggi regionali, infatti, la nozione di rigenerazione urbana è riconducibile ad un insieme di interventi pianificati con metodo strategico per la cura di una pluralità di interessi, anche estranei alla materia urbanistica, volti al superamento del degrado fisico e sociale; in altre la rigenerazione diviene lo strumento attraverso il quale perseguire l’obiettivo della riduzione del consumo di suolo e con esso uno sviluppo urbano sostenibile. In ambito europeo si va affermando una nozione composita di rigenerazione vicina al primo dei modelli indicati. Perla rigenerazione delle aree di rilevante interesse nazionale, l’ordinamento appare orientato verso una scelta di impronta marcatamente statalista guidata da una logica eminentemente economica negli obiettivi e nel procedimento. Per le aree degradate esulanti da tale ambito lo studio esplora il ruolo che la pianificazione paesaggistica può svolgere sia in relazione alla disciplina degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente degradate; sia quale strumento di indirizzo per le Amministrazioni attraverso l’individuazione di linee-guida prioritarie per progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, valorizzazione e gestione di aree regionali; sia, infine, con riguardo all’adozione di prescrizioni e previsioni preordinate ad assicurare in ciascun ambito il minor consumo di territorio. Anche dall’analisi di una recente proposta di legge – nella quale la rigenerazione costituisce principio fondamentale della materia del governo del territorio – emerge la necessità di una concettualizzazione di «rigenerazione urbana» giuridicamente accettabile e coerente con le linee evolutive dell’ordinamento nazionale ed europeo.

Rigenerazione delle aree degradate e patrimonio culturale

Piergiuseppe Otranto
2017-01-01

Abstract

L’analisi giuridica sulla rigenerazione delle aree degradate – anche dei centri e nuclei storici – si collega con sempre maggior frequenza ai temi del recupero, della riqualificazione e della messa in sicurezza dell’esistente e, da ultimo, alle problematiche legate alla riduzione del consumo di suolo. Nel saggio si rileva preliminarmente l’esistenza di significative differenze nell’ambito delle distinte forme di rigenerazione prefigurate dalla legislazione statale e regionale vigente. In talune leggi regionali, infatti, la nozione di rigenerazione urbana è riconducibile ad un insieme di interventi pianificati con metodo strategico per la cura di una pluralità di interessi, anche estranei alla materia urbanistica, volti al superamento del degrado fisico e sociale; in altre la rigenerazione diviene lo strumento attraverso il quale perseguire l’obiettivo della riduzione del consumo di suolo e con esso uno sviluppo urbano sostenibile. In ambito europeo si va affermando una nozione composita di rigenerazione vicina al primo dei modelli indicati. Perla rigenerazione delle aree di rilevante interesse nazionale, l’ordinamento appare orientato verso una scelta di impronta marcatamente statalista guidata da una logica eminentemente economica negli obiettivi e nel procedimento. Per le aree degradate esulanti da tale ambito lo studio esplora il ruolo che la pianificazione paesaggistica può svolgere sia in relazione alla disciplina degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente degradate; sia quale strumento di indirizzo per le Amministrazioni attraverso l’individuazione di linee-guida prioritarie per progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, valorizzazione e gestione di aree regionali; sia, infine, con riguardo all’adozione di prescrizioni e previsioni preordinate ad assicurare in ciascun ambito il minor consumo di territorio. Anche dall’analisi di una recente proposta di legge – nella quale la rigenerazione costituisce principio fondamentale della materia del governo del territorio – emerge la necessità di una concettualizzazione di «rigenerazione urbana» giuridicamente accettabile e coerente con le linee evolutive dell’ordinamento nazionale ed europeo.
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