A pochi mesi dall’avvio del processo di devoluzione ai comuni della fiscalità immobiliare non appare ancora possibile ponderare l’impatto sul cittadino delle nuove regole e dei nuovi istituti introdotti in attuazione della l. 5 maggio 2009, n. 42. Non si tratta soltanto di osservare le conseguenze del decreto d’attuazione del c.d. federalismo municipale (d. lgs. 14 marzo 2011, n. 23) sul livello di pressione fiscale ma anche di valutare la capacità dei contribuenti di assimilare le numerose novità che caratterizzeranno il loro rapporto con gli enti locali e, più in generale, col Fisco. Nell’attesa dell’entrata in vigore delle forme di imposizione municipale istituite dall’articolo 7 del d.lgs. n. 23/2011, la cedolare secca costituisce probabilmente il principale banco di prova del nuovo corso della fiscalità municipale. Ma proprio in riferimento all’ambito oggettivo di applicazione si questa imposta sostitutiva che i contribuenti hanno avuto modo di verificare alcune difficoltà applicative della cedolare secca, per lo più determinate da una discutibile opzione ermeneutica dell’art. 3 del decreto legislativo proposta dalla Circolare 26/E del 1 giugno 2011.

IL PRESUPPOSTO OGGETTIVO DI APPLICAZIONE DELLA CEDOLARE SECCA TRA DUBBI E CHIARIMENTI

SELICATO, GIANLUCA
2011-01-01

Abstract

A pochi mesi dall’avvio del processo di devoluzione ai comuni della fiscalità immobiliare non appare ancora possibile ponderare l’impatto sul cittadino delle nuove regole e dei nuovi istituti introdotti in attuazione della l. 5 maggio 2009, n. 42. Non si tratta soltanto di osservare le conseguenze del decreto d’attuazione del c.d. federalismo municipale (d. lgs. 14 marzo 2011, n. 23) sul livello di pressione fiscale ma anche di valutare la capacità dei contribuenti di assimilare le numerose novità che caratterizzeranno il loro rapporto con gli enti locali e, più in generale, col Fisco. Nell’attesa dell’entrata in vigore delle forme di imposizione municipale istituite dall’articolo 7 del d.lgs. n. 23/2011, la cedolare secca costituisce probabilmente il principale banco di prova del nuovo corso della fiscalità municipale. Ma proprio in riferimento all’ambito oggettivo di applicazione si questa imposta sostitutiva che i contribuenti hanno avuto modo di verificare alcune difficoltà applicative della cedolare secca, per lo più determinate da una discutibile opzione ermeneutica dell’art. 3 del decreto legislativo proposta dalla Circolare 26/E del 1 giugno 2011.
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