Il saggio suggerisce l'esistenza di un canone duale delle memorie europee dopo il 1945, che consiste in memorie nazionali tra loro incompatibili da un lato e dall'altro lato in un discorso cosmopolita , separato ed astratto dalle memorie nazionali, ad opera delle istituzioni sovranazionali e internazionali europee. Memorie antifasciste e antitedesche , divise tra i vinti e i vincitori, hanno coesistito grazie alle promesse di integrazione europea sino agli anni Settanta , quando la crisi dei rapporti tra Stati uniti ed Europa ha messo in discussione le precedenti narrazioni dell'integrazione. Dal 1991 si forma un canone nuovo basato su criteri morali e formalmente apolitici. La nuova politica della memoria che si elabora dopo l'allargamento dell'U.E. e della Nato si focalizza sul paradigma dell'antitotalitarismo, del cosmpolitismo e delle vittime. Mentre l'UE abbandona le promesse di un futuro migliore collettivo, le memorie nazionali diventano oggetto di contesa politica e vengono mobilitate da movimenti "populisti" ed "euro-critici". In assenza di un progetto democratico per l'UE il rischio di conflitti di memoria è destinato a crescere.

European memory after 1945 consists actually of two separated memorial narratives of the war which proceed in parallel and may conflict with each other. On the one hand a cosmopolitan, liberal and pacified memory which suggests that European integration is a form of overcoming war and conflct, which has been adopted by international and supranational institutions; on the other hand a national narrative which hinges on German responsibility, is often anti-German and fulfills the legitimacy of national democracy. Antifascist and anti-German memories coexisted after 1945 until the early Seventies, when the tensions with the US put into question previous narratives of European integration. Since 1991 a new memorial canon emerged , strongly oriented toward moral and apolitical criteria . The new politics of memory which consildated after the EU enlargment to the East hinges upon antitotalitarianism, cospompolitism, and victimization. National memories are no longer contained by cosmopolitan ones; as the EU is closer to its citizens, their national memories now backlash against cosmopolitan narratives. There is a risk for stronger conflicts of memories.

Le memorie divise d'Europa dal 1945. Note a margine della crisi dell'integrazione europea

Carlo Spagnolo
2017-01-01

Abstract

Il saggio suggerisce l'esistenza di un canone duale delle memorie europee dopo il 1945, che consiste in memorie nazionali tra loro incompatibili da un lato e dall'altro lato in un discorso cosmopolita , separato ed astratto dalle memorie nazionali, ad opera delle istituzioni sovranazionali e internazionali europee. Memorie antifasciste e antitedesche , divise tra i vinti e i vincitori, hanno coesistito grazie alle promesse di integrazione europea sino agli anni Settanta , quando la crisi dei rapporti tra Stati uniti ed Europa ha messo in discussione le precedenti narrazioni dell'integrazione. Dal 1991 si forma un canone nuovo basato su criteri morali e formalmente apolitici. La nuova politica della memoria che si elabora dopo l'allargamento dell'U.E. e della Nato si focalizza sul paradigma dell'antitotalitarismo, del cosmpolitismo e delle vittime. Mentre l'UE abbandona le promesse di un futuro migliore collettivo, le memorie nazionali diventano oggetto di contesa politica e vengono mobilitate da movimenti "populisti" ed "euro-critici". In assenza di un progetto democratico per l'UE il rischio di conflitti di memoria è destinato a crescere.
2017
European memory after 1945 consists actually of two separated memorial narratives of the war which proceed in parallel and may conflict with each other. On the one hand a cosmopolitan, liberal and pacified memory which suggests that European integration is a form of overcoming war and conflct, which has been adopted by international and supranational institutions; on the other hand a national narrative which hinges on German responsibility, is often anti-German and fulfills the legitimacy of national democracy. Antifascist and anti-German memories coexisted after 1945 until the early Seventies, when the tensions with the US put into question previous narratives of European integration. Since 1991 a new memorial canon emerged , strongly oriented toward moral and apolitical criteria . The new politics of memory which consildated after the EU enlargment to the East hinges upon antitotalitarianism, cospompolitism, and victimization. National memories are no longer contained by cosmopolitan ones; as the EU is closer to its citizens, their national memories now backlash against cosmopolitan narratives. There is a risk for stronger conflicts of memories.
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