La grande partita della brigata decameroniana è qui letta come un mirabile gioco al riscatto, rivincita di una speciale urbanità sulle apocalittiche paure della fine, sulle macabre insidie del padre Tempo: sogno di rinascita della parola, fabulazione di un potere nuovo del linguaggio, legato ad una geniale invenzione del tempo come misura dell’agire umano. Da essa prendono avvio e senso diverse, inedite epifanie, come quella del personaggio e dell’autore, destinati a congedare la pura funzione ‘esemplare’, per inaugurare il piacere della lettura e del dialogo, emblemi di un grande agone culturale, fra vagheggiamenti cortesi e la pragmatica vitalità del mondo mercantile. Nel crepuscolo della lunga fine di un’età, traluce un modo nuovo di pensare e rappresentare lo spazio concreto del tempo nella vita umana. Ed è ricerca di un ordine del mondo, sublimato nel vitale spettacolo di una ‘voce’ plurivoca, genialmente transgenerica, vocata ad abitare lo spazio sconfinato del desiderio con un’urbanità capace di vincere sul silenzio e sul Caos, sull’imbestiamento del genere umano.
Il tempo del mondo volto in novella. Per una lettura del 'Decameron'
Girardi Raffaele
2017-01-01
Abstract
La grande partita della brigata decameroniana è qui letta come un mirabile gioco al riscatto, rivincita di una speciale urbanità sulle apocalittiche paure della fine, sulle macabre insidie del padre Tempo: sogno di rinascita della parola, fabulazione di un potere nuovo del linguaggio, legato ad una geniale invenzione del tempo come misura dell’agire umano. Da essa prendono avvio e senso diverse, inedite epifanie, come quella del personaggio e dell’autore, destinati a congedare la pura funzione ‘esemplare’, per inaugurare il piacere della lettura e del dialogo, emblemi di un grande agone culturale, fra vagheggiamenti cortesi e la pragmatica vitalità del mondo mercantile. Nel crepuscolo della lunga fine di un’età, traluce un modo nuovo di pensare e rappresentare lo spazio concreto del tempo nella vita umana. Ed è ricerca di un ordine del mondo, sublimato nel vitale spettacolo di una ‘voce’ plurivoca, genialmente transgenerica, vocata ad abitare lo spazio sconfinato del desiderio con un’urbanità capace di vincere sul silenzio e sul Caos, sull’imbestiamento del genere umano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.