L’importanza di conoscere il valore reale (valore d’uso) delle merci, al fine poterne comprendere e loro relazioni con le risorse naturali (materie prime, fonti di energia) e con la qualità delle risorse ambientali (aria, acqua, suolo) si è posta sin dalle prime fasi del formarsi della consapevolezza dei rischi, per lo stesso sviluppo dell’umanità, derivanti dalla crescita a ritmi esponenziali della produzione merceologica. È possibile comprendere il valore d’uso di una merce soltanto se di essa è conosciuta la composizione, se è noto il processo produttivo con il quale è stata fabbricata, se sono note le materie prime impiegate e la relativa quantità, le fonti di energia utilizzate, se sono note le quantità e la natura dei residui associati a tutte le fasi coinvolte nell’ottenimento della merce ed il loro destino finale (aria, acque, superficiali o di falda, suolo). Occorre studiare, cioè, l’intera “storia naturale di una merce” per poterne comprender la sua reale utilità e il suo reale costo. Lo strumento tecnico idoneo per lo studio della storia naturale delle merci e/o prodotti e/o servizi è l’Analisi del ciclo di vita (d’ora in avanti LCA), il cui impiego è stato formalmente previsto per la prima volta nel reg. CEE n. 92/880 concernente un sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualità ecologica. Da allora lo strumento di LCA, ha gradatamente attirato l’attenzione di policy makers, accademia, industria e associazioni dei consumatori dando vita ad un nuovo approccio di gestione delle problematiche ambientali basato sull’analisi del prodotto (non più solo del sito industriale), la c.d. Politica integrata di prodotto. Il paper in oggetto descrive in modo dettagliato e critico lo strumento di LCA, così come regolamentato dalle norme della serie ISO 14040.
Strumenti tecnici a supporto delle certificazioni ambientali: l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA)
NOTARNICOLA, Bruno
2008-01-01
Abstract
L’importanza di conoscere il valore reale (valore d’uso) delle merci, al fine poterne comprendere e loro relazioni con le risorse naturali (materie prime, fonti di energia) e con la qualità delle risorse ambientali (aria, acqua, suolo) si è posta sin dalle prime fasi del formarsi della consapevolezza dei rischi, per lo stesso sviluppo dell’umanità, derivanti dalla crescita a ritmi esponenziali della produzione merceologica. È possibile comprendere il valore d’uso di una merce soltanto se di essa è conosciuta la composizione, se è noto il processo produttivo con il quale è stata fabbricata, se sono note le materie prime impiegate e la relativa quantità, le fonti di energia utilizzate, se sono note le quantità e la natura dei residui associati a tutte le fasi coinvolte nell’ottenimento della merce ed il loro destino finale (aria, acque, superficiali o di falda, suolo). Occorre studiare, cioè, l’intera “storia naturale di una merce” per poterne comprender la sua reale utilità e il suo reale costo. Lo strumento tecnico idoneo per lo studio della storia naturale delle merci e/o prodotti e/o servizi è l’Analisi del ciclo di vita (d’ora in avanti LCA), il cui impiego è stato formalmente previsto per la prima volta nel reg. CEE n. 92/880 concernente un sistema comunitario di assegnazione di un marchio di qualità ecologica. Da allora lo strumento di LCA, ha gradatamente attirato l’attenzione di policy makers, accademia, industria e associazioni dei consumatori dando vita ad un nuovo approccio di gestione delle problematiche ambientali basato sull’analisi del prodotto (non più solo del sito industriale), la c.d. Politica integrata di prodotto. Il paper in oggetto descrive in modo dettagliato e critico lo strumento di LCA, così come regolamentato dalle norme della serie ISO 14040.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.