Prendendo l’avvio dalla sorprendente presenza tra i profughi austriaci nella Bari del 1944, di tre nomi rilevanti della letteratura austriaca dell’esilio: Franz Theodor Csokor, Alexander Sacher-Masoch e Hermann Hakel, Il presente volume tenta di riportare e approfondire quanto del soggiorno barese sia rimasto intessuto nelle loro opere. L’indagine si è orientata in particolare, su quale immagine della città e della sua gente di allora si potesse ricavare dallo sguardo “altro” di perseguitati dal nazifascismo che erano approdati sani e salvi nella città liberata. In breve, l’obiettivo perseguito, può formularsi come la composizione immaginaria tramite i loro scritti di una “istantanea“ della Bari di quell’anno, prima che la guerra e le successive vicende personali li riconducessero in patria. Una volta rientrati a Vienna, i tre autori avrebbero assunto, tramite l’incarico di rifondare il P.E.N. Club, l’ardua missione di riguadagnare una dignità democratica e antifascista per la letteratura austriaca contemporanea, di cui Bari era stata il crogiuolo progettuale. L’esposizione dei risultati di questa ricerca per buona parte incentrata sull’anno 1944, tenterà di mettere in luce attraverso una sintetica ricostruzione biografica, la dimensione esistenziale, la produzione letteraria e l’attività quotidiana di tre intellettuali austriaci catapultati, dopo varie peripezie, dalla Vienna dell’Anschluß del 1938 nella Bari alleata del 1944, ovvero nel centro nevralgico del primo lembo di Europa libera.

Profughi austriaci nella Bari del 1944. Franz Theodor Csokor, Alexander Sacher-Masoch, Hermann Hakel tra poesia e propaganda.

Gallo Pasquale
2017-01-01

Abstract

Prendendo l’avvio dalla sorprendente presenza tra i profughi austriaci nella Bari del 1944, di tre nomi rilevanti della letteratura austriaca dell’esilio: Franz Theodor Csokor, Alexander Sacher-Masoch e Hermann Hakel, Il presente volume tenta di riportare e approfondire quanto del soggiorno barese sia rimasto intessuto nelle loro opere. L’indagine si è orientata in particolare, su quale immagine della città e della sua gente di allora si potesse ricavare dallo sguardo “altro” di perseguitati dal nazifascismo che erano approdati sani e salvi nella città liberata. In breve, l’obiettivo perseguito, può formularsi come la composizione immaginaria tramite i loro scritti di una “istantanea“ della Bari di quell’anno, prima che la guerra e le successive vicende personali li riconducessero in patria. Una volta rientrati a Vienna, i tre autori avrebbero assunto, tramite l’incarico di rifondare il P.E.N. Club, l’ardua missione di riguadagnare una dignità democratica e antifascista per la letteratura austriaca contemporanea, di cui Bari era stata il crogiuolo progettuale. L’esposizione dei risultati di questa ricerca per buona parte incentrata sull’anno 1944, tenterà di mettere in luce attraverso una sintetica ricostruzione biografica, la dimensione esistenziale, la produzione letteraria e l’attività quotidiana di tre intellettuali austriaci catapultati, dopo varie peripezie, dalla Vienna dell’Anschluß del 1938 nella Bari alleata del 1944, ovvero nel centro nevralgico del primo lembo di Europa libera.
2017
978-88-7553-251-2
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