Diversi studi sulla ricerca educativa (Ring, 2006; Papera, 1975, 1981; Wi- lensky, 2001; Wilensky e Reisman, 2006; Wilensky e Resnik, 1999; Kolodner et al., 2003; Puntambekar & Kolodner, 2005; Kali & Linn, 2009; Linn, Lee, Tinker, Husic, & Chiu, 2006; Kafai, 2006; Kafai & Ching, 2001) dimostrano che gli studenti apprendono le strategie del pensiero computazionale mentre studiano e gli insegnanti riescono a modellare il pensiero verso queste strategie e adeguare misure di orientamento (Brennan & Resnick, 2012). In molti casi un elemento-chiave per l’insegnamento di queste strategie di pensiero è costituito dalla funzionalità offerta dagli ambienti di apprendimento idonei, particolarmente utili nel promuovere il pensiero computazionale (Wing, 2006). Affinché, però, ciò non risulti solamente una mera applicazione di giochi interattivi, il nostro studio verte principalmente sulla valutazione di quest’attività come prodotto e processo. La ricerca proposta è stata svolta in una classe prima di una scuola primaria nella provincia di Bari. Seguendo il programma del corso base di coding dal sito implementato dal MIUR su “Programma il futuro”, la docente ha sottoposto agli allievi un programma di coding attraverso giochi interattivi e collaborativi nel quale gli studenti si sono cimentati in un vero e proprio studio di programmazione informatica. Il nostro obiettivo principale verte sul modo in cui tali attività sostengono il pensiero computazionale e come valutarle. Abbiamo individuato delle dimensioni-chiave nel processo di insegnamento-apprendimento di coding rinvenibili nei concetti, nelle pratiche e nelle prospettive computazionali che verranno analizzate insieme alle inter- viste degli studenti e al loro prodotto. Tali dati saranno successivamente triangolati con il pensiero dell’insegnante e i relativi indicatori sulla trasposizione didattica interna ed esterna. I risultati attesi vogliono dimostrare che il pensiero computazionale ha natura interdisciplinare poiché sostiene il naturale processo di insegnamento e apprendimento di tutte le discipline ed è possibile valutarlo non come dato intuitivo ma come prodotto finale in relazione allo spazio, al tempo, alla lettura e alla scrittura.
Una ricerca esplorativa sul coding e la valutazione del pensiero computazionale
M. Baldassarre
;I. Brunetti
;
2017-01-01
Abstract
Diversi studi sulla ricerca educativa (Ring, 2006; Papera, 1975, 1981; Wi- lensky, 2001; Wilensky e Reisman, 2006; Wilensky e Resnik, 1999; Kolodner et al., 2003; Puntambekar & Kolodner, 2005; Kali & Linn, 2009; Linn, Lee, Tinker, Husic, & Chiu, 2006; Kafai, 2006; Kafai & Ching, 2001) dimostrano che gli studenti apprendono le strategie del pensiero computazionale mentre studiano e gli insegnanti riescono a modellare il pensiero verso queste strategie e adeguare misure di orientamento (Brennan & Resnick, 2012). In molti casi un elemento-chiave per l’insegnamento di queste strategie di pensiero è costituito dalla funzionalità offerta dagli ambienti di apprendimento idonei, particolarmente utili nel promuovere il pensiero computazionale (Wing, 2006). Affinché, però, ciò non risulti solamente una mera applicazione di giochi interattivi, il nostro studio verte principalmente sulla valutazione di quest’attività come prodotto e processo. La ricerca proposta è stata svolta in una classe prima di una scuola primaria nella provincia di Bari. Seguendo il programma del corso base di coding dal sito implementato dal MIUR su “Programma il futuro”, la docente ha sottoposto agli allievi un programma di coding attraverso giochi interattivi e collaborativi nel quale gli studenti si sono cimentati in un vero e proprio studio di programmazione informatica. Il nostro obiettivo principale verte sul modo in cui tali attività sostengono il pensiero computazionale e come valutarle. Abbiamo individuato delle dimensioni-chiave nel processo di insegnamento-apprendimento di coding rinvenibili nei concetti, nelle pratiche e nelle prospettive computazionali che verranno analizzate insieme alle inter- viste degli studenti e al loro prodotto. Tali dati saranno successivamente triangolati con il pensiero dell’insegnante e i relativi indicatori sulla trasposizione didattica interna ed esterna. I risultati attesi vogliono dimostrare che il pensiero computazionale ha natura interdisciplinare poiché sostiene il naturale processo di insegnamento e apprendimento di tutte le discipline ed è possibile valutarlo non come dato intuitivo ma come prodotto finale in relazione allo spazio, al tempo, alla lettura e alla scrittura.File | Dimensione | Formato | |
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