Nella seconda metà del XVI secolo l’economia della Repubblica di Ragusa attraversava una fase di espansione dovuta soprattutto all’attività mercantile e armatoriale svolta da alcuni importanti esponenti della borghesia e della nobiltà cittadina. Questi ultimi avevano saputo coniugare i traffici marittimi con quelli terrestri, e Ragusa era così diventata l’elemento centrale di una fitta rete di scambi che si estendeva nell’intero bacino del Mediterraneo, dalla Spagna al Mar Nero e da Venezia ad Alessandria d’Egitto. In questo contesto, caratterizzato da un volume notevole di merci scambiate e di persone in transito, era particolarmente importante tutelare la salute pubblica della comunità locale da tutte quelle problematiche di natura sanitaria che potevano manifestarsi in seguito al contatto con gli equipaggi delle imbarcazioni o con i componenti delle carovane commerciali provenienti dall’entroterra balcanico. L’occasione fornita dal disbrigo delle pratiche sanitarie, in particolar modo in relazione ai traffici marittimi, consentiva al governo della città di esercitare un’ulteriore forma di controllo sul commercio che faceva capo a Ragusa. Questo lavoro di ricerca intende mostrare, attraverso l’impiego di documentazione prodotta dagli organi di governo e da singole compagnie di mercanti, come il sistema dei controlli sanitari fosse importante, non meno che altrove, per la raccolta delle informazioni sull’attività economica e commerciale svolta all’interno della Repubblica.

Salute pubblica e traffici commerciali nella Repubblica di Ragusa nella prima Età moderna

DELL'OSA DARIO
2017-01-01

Abstract

Nella seconda metà del XVI secolo l’economia della Repubblica di Ragusa attraversava una fase di espansione dovuta soprattutto all’attività mercantile e armatoriale svolta da alcuni importanti esponenti della borghesia e della nobiltà cittadina. Questi ultimi avevano saputo coniugare i traffici marittimi con quelli terrestri, e Ragusa era così diventata l’elemento centrale di una fitta rete di scambi che si estendeva nell’intero bacino del Mediterraneo, dalla Spagna al Mar Nero e da Venezia ad Alessandria d’Egitto. In questo contesto, caratterizzato da un volume notevole di merci scambiate e di persone in transito, era particolarmente importante tutelare la salute pubblica della comunità locale da tutte quelle problematiche di natura sanitaria che potevano manifestarsi in seguito al contatto con gli equipaggi delle imbarcazioni o con i componenti delle carovane commerciali provenienti dall’entroterra balcanico. L’occasione fornita dal disbrigo delle pratiche sanitarie, in particolar modo in relazione ai traffici marittimi, consentiva al governo della città di esercitare un’ulteriore forma di controllo sul commercio che faceva capo a Ragusa. Questo lavoro di ricerca intende mostrare, attraverso l’impiego di documentazione prodotta dagli organi di governo e da singole compagnie di mercanti, come il sistema dei controlli sanitari fosse importante, non meno che altrove, per la raccolta delle informazioni sull’attività economica e commerciale svolta all’interno della Repubblica.
2017
978-88-99487-79-9
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Descrizione: Salute pubblica e traffici commerciali
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