Il volume esprime la risorta sensibilità per la persona e la necessità che l’uomo guarisca dalla malattia del suo perdersi e riprenda la comunione con il suo sé proprio perché ci stiamo trovando sempre più davanti al pericolo di una scomparsa della persona e quindi del suo svanire proprio nel centro stesso di quella interiorità di cui la persona è il luogo metafisico. Il cammino per una antropologia personalista in Maritain è un tracciato culturale che è presente in tutte le sue opere e l’attualità del pensatore francese sta nell’aver posto con fermezza, difronte al malessere esistenziale, culturale, spirituale ed etico-politico del nostro tempo, il problema della centralità della persona e del rispetto della sua dignità come punti di riferimento imprescindibili per la costruzione della civitas humana. Il paradigma di “razionalità ristretta”, fondata sull’antropologia dell’individuo e della massa, ha mostrato l’incapacità, con la sua etica e i suoi strumenti concettuali, di dominare le conseguenze della sua stessa espansione. La persona è, ad un tempo, l’orizzonte, la norma, il modello e il principio motore di ogni azione e mutamento e costituisce un saldo punto di riferimento sotto l’aspetto filosofico della ricerca della verità, sotto l’aspetto politico e giuridico per l’affermazione di una democrazia autentica e difesa dei diritti umani inalienabili, sotto l’aspetto etico per il conseguimento del bene comune e teologico-metafisico per l’affermazione della trascendenza come dimensione costituiva della persona e di una vita ordinata «direttamente a Dio come suo fine ultimo». Maritain mette in guardia contro ogni interpretazione “dottrinale” del suo personalismo e ciò lo porta ad affermare che «non c’è una dottrina personalistica, ma ci sono aspirazioni personalistiche», di qui il superamento di quelle forme di personalismo troppo fiduciose nei riguardi di “statuti” che non sappiano tener conto del dinamismo della persona nella pluralità delle sue manifestazioni e quindi della sua inalienabile dimensione storica. La via per difendere e testimoniare i valori, secondo Maritain, è quella dell’umanesimo integrale, il solo capace di coniugare scienza, fede e ragione, come garanzia contro i riduzionismi filosofici e gli eccessi di razionalità che si evidenziano nella fiducia salvifica della scienza e della tecnica.

La centralità della persona nel pensiero di Jacques Maritain

INDELLICATO, Michele
2009-01-01

Abstract

Il volume esprime la risorta sensibilità per la persona e la necessità che l’uomo guarisca dalla malattia del suo perdersi e riprenda la comunione con il suo sé proprio perché ci stiamo trovando sempre più davanti al pericolo di una scomparsa della persona e quindi del suo svanire proprio nel centro stesso di quella interiorità di cui la persona è il luogo metafisico. Il cammino per una antropologia personalista in Maritain è un tracciato culturale che è presente in tutte le sue opere e l’attualità del pensatore francese sta nell’aver posto con fermezza, difronte al malessere esistenziale, culturale, spirituale ed etico-politico del nostro tempo, il problema della centralità della persona e del rispetto della sua dignità come punti di riferimento imprescindibili per la costruzione della civitas humana. Il paradigma di “razionalità ristretta”, fondata sull’antropologia dell’individuo e della massa, ha mostrato l’incapacità, con la sua etica e i suoi strumenti concettuali, di dominare le conseguenze della sua stessa espansione. La persona è, ad un tempo, l’orizzonte, la norma, il modello e il principio motore di ogni azione e mutamento e costituisce un saldo punto di riferimento sotto l’aspetto filosofico della ricerca della verità, sotto l’aspetto politico e giuridico per l’affermazione di una democrazia autentica e difesa dei diritti umani inalienabili, sotto l’aspetto etico per il conseguimento del bene comune e teologico-metafisico per l’affermazione della trascendenza come dimensione costituiva della persona e di una vita ordinata «direttamente a Dio come suo fine ultimo». Maritain mette in guardia contro ogni interpretazione “dottrinale” del suo personalismo e ciò lo porta ad affermare che «non c’è una dottrina personalistica, ma ci sono aspirazioni personalistiche», di qui il superamento di quelle forme di personalismo troppo fiduciose nei riguardi di “statuti” che non sappiano tener conto del dinamismo della persona nella pluralità delle sue manifestazioni e quindi della sua inalienabile dimensione storica. La via per difendere e testimoniare i valori, secondo Maritain, è quella dell’umanesimo integrale, il solo capace di coniugare scienza, fede e ragione, come garanzia contro i riduzionismi filosofici e gli eccessi di razionalità che si evidenziano nella fiducia salvifica della scienza e della tecnica.
2009
978-88-8232-713-2
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