L’art. 533 c.p.p. è stato integrato ( L. 46/2006 )nel senso di richiedere al giudice, prima ancora di adottare una decisione, la verifica che le prove, presentate dall’accusa e oggettivamente considerate, non lascino spazio a dubbi, non necessariamente “gravi”, “seri”, “ben fondati” e “argomentati”, bensì sufficientemente “immaginari”, anche solo “possibilità remote” ovvero “ombre di dubbio”. Appare formalizzato quel criterio, acquisito in giurisprudenza, per il quale la condanna è possibile soltanto quando vi sia la certezza processuale della responsabilità dell’imputato. Se la regola di giudizio dell’“oltre ogni ragionevole dubbio” trova il suo alveo naturale e, pertanto, una pacifica applicazione, nel giudizio di primo grado, in appello si apre un articolato scenario in merito al giudizio fondato esclusivamente su gli atti acquisiti in precedenza o anche sulla introduzione eccezionale di ulteriori prove nei casi contemplati dalla rinnovazione istruttoria. Pertanto, la regola dell’al di là di ogni ragionevole dubbio presuppone che, in mancanza di elementi sopravvenuti, l’eventuale rivisitazione in senso peggiorativo in appello «sia sorretta da argomenti dirimenti e tali da evidenziare oggettive carenze o insufficienze della decisione assolutoria»

Lo standard probatorio qualificato nel giudizio d’appello

Iandolo, Lucia
2017-01-01

Abstract

L’art. 533 c.p.p. è stato integrato ( L. 46/2006 )nel senso di richiedere al giudice, prima ancora di adottare una decisione, la verifica che le prove, presentate dall’accusa e oggettivamente considerate, non lascino spazio a dubbi, non necessariamente “gravi”, “seri”, “ben fondati” e “argomentati”, bensì sufficientemente “immaginari”, anche solo “possibilità remote” ovvero “ombre di dubbio”. Appare formalizzato quel criterio, acquisito in giurisprudenza, per il quale la condanna è possibile soltanto quando vi sia la certezza processuale della responsabilità dell’imputato. Se la regola di giudizio dell’“oltre ogni ragionevole dubbio” trova il suo alveo naturale e, pertanto, una pacifica applicazione, nel giudizio di primo grado, in appello si apre un articolato scenario in merito al giudizio fondato esclusivamente su gli atti acquisiti in precedenza o anche sulla introduzione eccezionale di ulteriori prove nei casi contemplati dalla rinnovazione istruttoria. Pertanto, la regola dell’al di là di ogni ragionevole dubbio presuppone che, in mancanza di elementi sopravvenuti, l’eventuale rivisitazione in senso peggiorativo in appello «sia sorretta da argomenti dirimenti e tali da evidenziare oggettive carenze o insufficienze della decisione assolutoria»
2017
978-88-6611-617-2
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
contributo quaderni.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Versione Editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 1.29 MB
Formato Adobe PDF
1.29 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/200156
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact