Lo studio delle clausole di salvaguardia, nella prospettiva assunta dal presente lavoro, si prefigge di scandagliare alcune delle tante possibili conseguenze relative al loro “utilizzo”, ponendo in luce gli eventuali problemi che possono porsi dinanzi all’interprete e al decisore politico. Le implicazioni che scaturiscono dal sempre più frequente utilizzo delle clausole di salvaguardia nelle leggi di finanza pubblica, infatti, sono davvero numerose e in questa sede ci si propone di studiarne i contenuti e le criticità. Nel presente lavoro viene delineata la configurazione giuridica delle clausole di salvaguardia attraverso la sua evoluzione normativa e il collegamento delle medesime alle disposizioni di cui ai commi 1 e 3 dell’art. 81 Cost. come riformati dalla legge cost. n. 1 del 2012. Il tracciato dell’evoluzione normativa delle clausole di salvaguardia ha lo scopo di porre in luce le differenze che emergono tra la c.d. “legge finanziaria” e la legge di contabilità pubblica, come riformata dalla novella del 2016 (legge n. 163), in particolare per quel che concerne l’obbligo di copertura degli oneri di bilancio. L’indagine è altresì collocata nel contesto delle norme del diritto dell’Unione europea perché i principi di coordinamento finanziario da questo stabiliti hanno influito e influiscono molto non soltanto, come è ovvio, sulla disciplina e sulla politica di bilancio, ma anche sull’uso delle clausole di salvaguardia, le quali vanno inserite in un contesto giuridico e finanziario più ampio, che spazia dalle norme contenute nei Trattati a quelle di diritto derivato previsti (anche) a seguito della crisi finanziaria. Il tema degli strumenti di copertura finanziaria delle leggi è un problema che assume particolare valenza non soltanto nella fase emergenziale della vita economico-finanziaria del Paese ma anche, per dir così, in quella del ciclo economico favorevole. Si è ritenuto, pertanto, di effettuare una ricognizione di alcune delle norme di salvaguardia finanziaria previste nelle diverse “manovre” (non soltanto, quindi, nelle leggi di stabilità ma anche in quelle cosiddette “per la crescita” o “per la competitività”) per tentare di evidenziare non soltanto l’ormai ampio uso delle medesime ma anche per cogliere l’occasione di addentrarsi nei singoli problemi di ordine giuridico scaturiti a seguito della loro formulazione (garanzia dei diritti, problemi di ordine finanziario determinati dalla finanza innovativa, leggi di incentivazione, revisione della spesa pubblica, ecc.). La ricognizione delle diverse clausole di salvaguardia previste nelle leggi di finanza pubblica ha l’obiettivo di tentare una classificazione delle medesime alla luce dell’esperienza giuridica sin qui maturata. Lo studio si conclude con un’incursione nel tema della tecnica della regolazione, con l’intento di verificare se le clausole di salvaguardia possono essere incluse nel novero delle cosiddette norme tramonto, una tecnica legislativa particolarmente utilizzata in altri Paesi, che consiste nella formulazione di disposizioni aventi l’obiettivo di mantenere in vita una determinata norma solo se essa avrà dimostrato di funzionare, o, al limite, di abrogarla se, a seguito di valutazione, non ha prodotto gli effetti desiderati.

Le clausole di salvaguardia nella finanza pubblica (equilibrio della legge di bilancio, vincoli europei, spesa pubblica)

LUCHENA, Giovanni
2017-01-01

Abstract

Lo studio delle clausole di salvaguardia, nella prospettiva assunta dal presente lavoro, si prefigge di scandagliare alcune delle tante possibili conseguenze relative al loro “utilizzo”, ponendo in luce gli eventuali problemi che possono porsi dinanzi all’interprete e al decisore politico. Le implicazioni che scaturiscono dal sempre più frequente utilizzo delle clausole di salvaguardia nelle leggi di finanza pubblica, infatti, sono davvero numerose e in questa sede ci si propone di studiarne i contenuti e le criticità. Nel presente lavoro viene delineata la configurazione giuridica delle clausole di salvaguardia attraverso la sua evoluzione normativa e il collegamento delle medesime alle disposizioni di cui ai commi 1 e 3 dell’art. 81 Cost. come riformati dalla legge cost. n. 1 del 2012. Il tracciato dell’evoluzione normativa delle clausole di salvaguardia ha lo scopo di porre in luce le differenze che emergono tra la c.d. “legge finanziaria” e la legge di contabilità pubblica, come riformata dalla novella del 2016 (legge n. 163), in particolare per quel che concerne l’obbligo di copertura degli oneri di bilancio. L’indagine è altresì collocata nel contesto delle norme del diritto dell’Unione europea perché i principi di coordinamento finanziario da questo stabiliti hanno influito e influiscono molto non soltanto, come è ovvio, sulla disciplina e sulla politica di bilancio, ma anche sull’uso delle clausole di salvaguardia, le quali vanno inserite in un contesto giuridico e finanziario più ampio, che spazia dalle norme contenute nei Trattati a quelle di diritto derivato previsti (anche) a seguito della crisi finanziaria. Il tema degli strumenti di copertura finanziaria delle leggi è un problema che assume particolare valenza non soltanto nella fase emergenziale della vita economico-finanziaria del Paese ma anche, per dir così, in quella del ciclo economico favorevole. Si è ritenuto, pertanto, di effettuare una ricognizione di alcune delle norme di salvaguardia finanziaria previste nelle diverse “manovre” (non soltanto, quindi, nelle leggi di stabilità ma anche in quelle cosiddette “per la crescita” o “per la competitività”) per tentare di evidenziare non soltanto l’ormai ampio uso delle medesime ma anche per cogliere l’occasione di addentrarsi nei singoli problemi di ordine giuridico scaturiti a seguito della loro formulazione (garanzia dei diritti, problemi di ordine finanziario determinati dalla finanza innovativa, leggi di incentivazione, revisione della spesa pubblica, ecc.). La ricognizione delle diverse clausole di salvaguardia previste nelle leggi di finanza pubblica ha l’obiettivo di tentare una classificazione delle medesime alla luce dell’esperienza giuridica sin qui maturata. Lo studio si conclude con un’incursione nel tema della tecnica della regolazione, con l’intento di verificare se le clausole di salvaguardia possono essere incluse nel novero delle cosiddette norme tramonto, una tecnica legislativa particolarmente utilizzata in altri Paesi, che consiste nella formulazione di disposizioni aventi l’obiettivo di mantenere in vita una determinata norma solo se essa avrà dimostrato di funzionare, o, al limite, di abrogarla se, a seguito di valutazione, non ha prodotto gli effetti desiderati.
2017
978-88-6611-607-3
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