Nel quadro di una più ampia sebbene non esauriente attenzione per i problemi legati al carcere ed alla condizione dei detenuti, la detenzione femminile è stata sostanzialmente trascurata dall’analisi sociologica, con l’eccezione di una breve stagione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Un disinteresse che stride con le peculiarità della condizione delle detenute e con le rispettive specifiche esigenze, in particolare considerando le problematiche legate alla sfera affettiva ed alla maternità. Un tema negli ultimi anni oggetto di crescente attenzione da parte del legislatore, anche in virtù di una corrispondente pressione sovranazionale, nel tentativo di lasciare al carcere il ruolo di estrema ratio per recidive ed autrici di reati gravi. Le opportunità così introdotte stentano tuttavia a trovare applicazione pratica, costringendo la maggior parte delle detenute madri a scegliere la dolorosa strada della separazione, al fine di evitare ad un bambino all’inizio del proprio percorso di sviluppo il trauma di un ambiente assolutamente inadeguato.

Le donne e l’istituzione penitenziaria: affettività, maternità e alternative al carcere

MASSARO, PIERLUCA
2015-01-01

Abstract

Nel quadro di una più ampia sebbene non esauriente attenzione per i problemi legati al carcere ed alla condizione dei detenuti, la detenzione femminile è stata sostanzialmente trascurata dall’analisi sociologica, con l’eccezione di una breve stagione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Un disinteresse che stride con le peculiarità della condizione delle detenute e con le rispettive specifiche esigenze, in particolare considerando le problematiche legate alla sfera affettiva ed alla maternità. Un tema negli ultimi anni oggetto di crescente attenzione da parte del legislatore, anche in virtù di una corrispondente pressione sovranazionale, nel tentativo di lasciare al carcere il ruolo di estrema ratio per recidive ed autrici di reati gravi. Le opportunità così introdotte stentano tuttavia a trovare applicazione pratica, costringendo la maggior parte delle detenute madri a scegliere la dolorosa strada della separazione, al fine di evitare ad un bambino all’inizio del proprio percorso di sviluppo il trauma di un ambiente assolutamente inadeguato.
2015
978-88-909569-8-0
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