In recent years criminology has seen the rise and the achievement of rational theories that have revived the image of an individual that behaves using the most effective means to achieve his goals. A century after the classical school seemed to have exhausted its push, supplanted by the rule of a positivist perspective interested in the social causes of deviance, the themes of free will and rationality have regained a scientific attention that seemed lost. In debt in particular to the contribution of the social control theories, rational theories took advantage above all of the changing political and social climate, marked by the crisis of the welfare state, the failure of the rehabilitative ideal and the spread of a strong individualism. This paper aims to clarify social, cultural and political conditions which have endorsed the achievement of rational theories and the criminal policies they have led.

Negli ultimi anni la criminologia ha assistito all’ascesa ed all’affermazione delle teorie razionali, le quali hanno riproposto l’immagine di un individuo che agisce utilizzando i mezzi più efficaci per ottenere i propri scopi. Un secolo dopo che la Scuola classica sembrava aver esaurito la propria spinta, soppiantata dal dominio di una prospettiva positivista interessata alle cause sociali della devianza, i temi del libero arbitrio e della razionalità hanno riconquistato quell’attenzione scientifica che sembrava perduta. Debitrici in particolare del contributo delle teorie del controllo sociale, le teorie razionali hanno beneficiato soprattutto del cangiante clima politico e sociale, scandito dalla crisi dello stato sociale, dal fallimento dell’ideale riabilitativo e dal dilagare di un marcato individualismo. Il presente lavoro si prefigge di chiarire le condizioni sociali culturali e politiche che hanno avallato l’affermazione delle teorie razionali e le politiche criminali ad esse ispirate.

Dall’homo sociologicus all’homo oeconomicus? Teorie razionali, libero arbitrio e politiche criminali

MASSARO, PIERLUCA
2016-01-01

Abstract

In recent years criminology has seen the rise and the achievement of rational theories that have revived the image of an individual that behaves using the most effective means to achieve his goals. A century after the classical school seemed to have exhausted its push, supplanted by the rule of a positivist perspective interested in the social causes of deviance, the themes of free will and rationality have regained a scientific attention that seemed lost. In debt in particular to the contribution of the social control theories, rational theories took advantage above all of the changing political and social climate, marked by the crisis of the welfare state, the failure of the rehabilitative ideal and the spread of a strong individualism. This paper aims to clarify social, cultural and political conditions which have endorsed the achievement of rational theories and the criminal policies they have led.
2016
978-88-909569-6-6
Negli ultimi anni la criminologia ha assistito all’ascesa ed all’affermazione delle teorie razionali, le quali hanno riproposto l’immagine di un individuo che agisce utilizzando i mezzi più efficaci per ottenere i propri scopi. Un secolo dopo che la Scuola classica sembrava aver esaurito la propria spinta, soppiantata dal dominio di una prospettiva positivista interessata alle cause sociali della devianza, i temi del libero arbitrio e della razionalità hanno riconquistato quell’attenzione scientifica che sembrava perduta. Debitrici in particolare del contributo delle teorie del controllo sociale, le teorie razionali hanno beneficiato soprattutto del cangiante clima politico e sociale, scandito dalla crisi dello stato sociale, dal fallimento dell’ideale riabilitativo e dal dilagare di un marcato individualismo. Il presente lavoro si prefigge di chiarire le condizioni sociali culturali e politiche che hanno avallato l’affermazione delle teorie razionali e le politiche criminali ad esse ispirate.
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