In territori carsici e in zone caratterizzate da presenza di rocce tenere, gli sprofondamenti rappresentano la tipologia più peculiare di pericolo, essendo connessi alla presenza di vuoti sotterranei, sia di origine naturale, dovuti all’azione di dissoluzione che interessa le rocce solubili, sia creati dalle attività antropiche, per mezzo di scavi di cavità artificiali nel sottosuolo. Qualunque sia l’origine, la presenza di vuoti può determinare la formazione di sprofondamenti, e causare pesanti perdite economiche, o addirittura vittime. Negli ultimi anni, si è registrato sul territorio pugliese un preoccupante aumento nella frequenza degli eventi di sprofondamento, tanto connessi a cavità naturali che artificiali. La Puglia è, d’altra parte, nota da tempo per tali fenomenologie di eventi, come dimostrano le crisi che interessarono in decenni passati le città di Canosa di Puglia e Andria; pertanto, la possibilità che si verifichino eventi di sprofondamento non è nuova per l’area. Ciò nonostante, a partire dai primi anni di questo secolo, la frequenza di eventi ha avuto un netto incremento, raggiungendo un picco tra il 2009 e il 2010. Bisogna comunque notare che gli eventi per i quali è stata reperita una documentazione rappresentano solo una piccola parte di quelli effettivamente avvenuti, poiché molti altri (presumibilmente, la maggior parte) non sono registrati a causa di carenza di informazioni, per l’essersi verificati in aree non urbanizzate, o per il rapido colmamento delle aree sprofondate da parte dei proprietari del terreno al fine di evitare vincoli e deprezzamenti dei suoli. La nostra analisi ha preso avvio da ricerche di carattere storico, consistenti nello scrutinio di molte differenti fonti di informazione, incluse ma non limitate a pubblicazioni scientifiche, quotidiani, cronache, rapporti tecnici, e interviste con liberi professionisti. L’analisi critica di tale mole di dati ha prodotto la creazione di una banca dati sugli eventi di sprofondamento in Puglia, che è stata poi integrata da rilievi eseguiti dagli autori nel corso degli ultimi anni. Complessivamente, la banca dati consiste al momento di varie decine di casi di sprofondamento per i quali è stato rinvenuto un riferimento cronologico (data, anche se generica). Le informazioni sul tempo di occorrenza sono considerate di grande importanza nella nostra ricerca. Nella analisi degli sprofondamenti, al pari di qualunque altro pericolo naturale o antropico, la conoscenza dell’occorrenza temporale dell’evento è infatti cruciale per definire nella maniera più precisa il pericolo. Mancanza di dati su tale aspetto determina l’impossibilità di valutare effettivamente la pericolosità, e costringe l’analisi a fermarsi alla fase di determinazione della suscettibilità. Come già verificato nel corso di ricerche precedenti relative ad altre tipologie di pericoli naturali (frane, alluvioni) in Italia, l’affidabilità delle informazioni temporali può risultare ampiamente variabile, in funzione del tipo di fonte e del grado e quantità di informazioni disponibili. Nondimeno, la banca dati sugli sprofondamenti in Puglia così prodotta rappresenta un valido punto di partenza per esaminare in maggiore dettaglio l’occorrenza nel tempo di tali fenomeni in Puglia, con particolare riferimento alle loro relazioni con differenti tipi di fattori d’innesco.

Cronologia degli eventi di sprofondamento in Puglia, con particolare riferimento alle interazioni con l’ambiente antropizzato

PARISE, Mario
2013-01-01

Abstract

In territori carsici e in zone caratterizzate da presenza di rocce tenere, gli sprofondamenti rappresentano la tipologia più peculiare di pericolo, essendo connessi alla presenza di vuoti sotterranei, sia di origine naturale, dovuti all’azione di dissoluzione che interessa le rocce solubili, sia creati dalle attività antropiche, per mezzo di scavi di cavità artificiali nel sottosuolo. Qualunque sia l’origine, la presenza di vuoti può determinare la formazione di sprofondamenti, e causare pesanti perdite economiche, o addirittura vittime. Negli ultimi anni, si è registrato sul territorio pugliese un preoccupante aumento nella frequenza degli eventi di sprofondamento, tanto connessi a cavità naturali che artificiali. La Puglia è, d’altra parte, nota da tempo per tali fenomenologie di eventi, come dimostrano le crisi che interessarono in decenni passati le città di Canosa di Puglia e Andria; pertanto, la possibilità che si verifichino eventi di sprofondamento non è nuova per l’area. Ciò nonostante, a partire dai primi anni di questo secolo, la frequenza di eventi ha avuto un netto incremento, raggiungendo un picco tra il 2009 e il 2010. Bisogna comunque notare che gli eventi per i quali è stata reperita una documentazione rappresentano solo una piccola parte di quelli effettivamente avvenuti, poiché molti altri (presumibilmente, la maggior parte) non sono registrati a causa di carenza di informazioni, per l’essersi verificati in aree non urbanizzate, o per il rapido colmamento delle aree sprofondate da parte dei proprietari del terreno al fine di evitare vincoli e deprezzamenti dei suoli. La nostra analisi ha preso avvio da ricerche di carattere storico, consistenti nello scrutinio di molte differenti fonti di informazione, incluse ma non limitate a pubblicazioni scientifiche, quotidiani, cronache, rapporti tecnici, e interviste con liberi professionisti. L’analisi critica di tale mole di dati ha prodotto la creazione di una banca dati sugli eventi di sprofondamento in Puglia, che è stata poi integrata da rilievi eseguiti dagli autori nel corso degli ultimi anni. Complessivamente, la banca dati consiste al momento di varie decine di casi di sprofondamento per i quali è stato rinvenuto un riferimento cronologico (data, anche se generica). Le informazioni sul tempo di occorrenza sono considerate di grande importanza nella nostra ricerca. Nella analisi degli sprofondamenti, al pari di qualunque altro pericolo naturale o antropico, la conoscenza dell’occorrenza temporale dell’evento è infatti cruciale per definire nella maniera più precisa il pericolo. Mancanza di dati su tale aspetto determina l’impossibilità di valutare effettivamente la pericolosità, e costringe l’analisi a fermarsi alla fase di determinazione della suscettibilità. Come già verificato nel corso di ricerche precedenti relative ad altre tipologie di pericoli naturali (frane, alluvioni) in Italia, l’affidabilità delle informazioni temporali può risultare ampiamente variabile, in funzione del tipo di fonte e del grado e quantità di informazioni disponibili. Nondimeno, la banca dati sugli sprofondamenti in Puglia così prodotta rappresenta un valido punto di partenza per esaminare in maggiore dettaglio l’occorrenza nel tempo di tali fenomeni in Puglia, con particolare riferimento alle loro relazioni con differenti tipi di fattori d’innesco.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/193194
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