Tra la sera del 2 maggio e le prime ore del 3 maggio 2010, in località San Procopio in agro di Barletta, si verificava uno sprofondamento di importanti dimensioni. La voragine, di forma all’incirca circolare, di diametro pari a circa 32 m e superficie netta di 800 m2 circa, interessava svariati alberi d’ulivo, un traliccio Enel e interrompeva la strada comunale Via Vecchia Minervino. Ai margini dello sprofondamento, profondo dai 5 ai 12 m, si intravedevano strutture cunicolari di chiara origine antropica riconducibili a gallerie sotterranee per l’estrazione della calcarenite quale materiale da costruzione (localmente detta “tufo” calcareo), dall’interno delle quali i dissesti si erano propagati alla superficie, determinando la formazione della voragine.
La voragine di “San Procopio”a Barletta: analisi preliminari, rilievi speleologici e geofisici per la mappatura della pericolosità geomorfologica
PARISE, Mario;
2013-01-01
Abstract
Tra la sera del 2 maggio e le prime ore del 3 maggio 2010, in località San Procopio in agro di Barletta, si verificava uno sprofondamento di importanti dimensioni. La voragine, di forma all’incirca circolare, di diametro pari a circa 32 m e superficie netta di 800 m2 circa, interessava svariati alberi d’ulivo, un traliccio Enel e interrompeva la strada comunale Via Vecchia Minervino. Ai margini dello sprofondamento, profondo dai 5 ai 12 m, si intravedevano strutture cunicolari di chiara origine antropica riconducibili a gallerie sotterranee per l’estrazione della calcarenite quale materiale da costruzione (localmente detta “tufo” calcareo), dall’interno delle quali i dissesti si erano propagati alla superficie, determinando la formazione della voragine.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.