La notevole diffusione di cavità, sia di origine naturale che antropica, sul territorio pugliese è all’origine dell’elevata frequenza di situazioni di dissesto idrogeologico derivanti da fenomeni di instabilità nel sottosuolo, la cui propagazione verso l’alto può eventualmente arrivare a produrre la formazione di veri e propri sprofondamenti (sinkholes). Date le caratteristiche geologiche della regione (in gran parte caratterizzata da affioramenti di rocce solubili) il carsismo costituisce uno dei principali agenti di modellamento del paesaggio, sia in superficie che nel sottosuolo. A ciò si aggiungono le cavità scavate nel corso dei secoli dall’attività antropica, per scopi e funzioni variabili, da opere idrauliche a insediamenti abitativi, cave sotterranee per l’estrazione di materiali, luoghi di culto, ecc. Il panorama complessivo appare pertanto notevolmente complesso, e la valutazione della suscettibilità del territorio pugliese a fenomeni di sprofondamento non può prescindere da una attenta analisi della distribuzione e tipologia delle cavità presenti. Partendo da tali considerazioni, da numerosi anni il CNR-IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) ha avviato programmi di ricerca finalizzati alla valutazione della pericolosità naturale e antropica in ambiente carsico. Le analisi relative a numerosi casi di studio, congiuntamente a ricognizioni sull’intero territorio regionale, al fine di individuare le situazioni maggiormente a rischio, hanno consentito di raggiungere una notevole conoscenza dei fenomeni di sprofondamento, e di avviare ricerche di tipo geologico- geotecnico volte alla modellazione dei processi in atto, ed alla valutazione della loro possibile evoluzione e degli effetti sull’antropizzato sovrastante. Queste tematiche risultano di interesse anche ai fini di Protezione Civile, come ripetutamente dimostrato da molti episodi avvenuti nel corso degli ultimi 15 anni, sino al caso più recente, verificatosi a Ginosa nel gennaio 2014. Nella gran parte dei casi, le situazioni di maggior pericolo sono connesse a cave abbandonate, ma problematica appare anche la gestione di centri abitati caratterizzati da elevata presenza di cavità sotterranee, in condizioni frequenti di notevole degrado ed abbandono. Nel contributo, oltre a fornire un quadro generale della situazione sul territorio pugliese, incluso l’aggiornamento della cronologia dei fenomeni di sprofondamento documentati, si presentano i risultati delle ricerche in corso presso il CNR-IRPI, a partire dai dati pugliesi del database cronologico dei fenomeni di sinkholes alla scala nazionale.

Problematiche di dissesto idrogeologico connesse a cavità di origine naturale e antropica in Puglia

PARISE, Mario
2015-01-01

Abstract

La notevole diffusione di cavità, sia di origine naturale che antropica, sul territorio pugliese è all’origine dell’elevata frequenza di situazioni di dissesto idrogeologico derivanti da fenomeni di instabilità nel sottosuolo, la cui propagazione verso l’alto può eventualmente arrivare a produrre la formazione di veri e propri sprofondamenti (sinkholes). Date le caratteristiche geologiche della regione (in gran parte caratterizzata da affioramenti di rocce solubili) il carsismo costituisce uno dei principali agenti di modellamento del paesaggio, sia in superficie che nel sottosuolo. A ciò si aggiungono le cavità scavate nel corso dei secoli dall’attività antropica, per scopi e funzioni variabili, da opere idrauliche a insediamenti abitativi, cave sotterranee per l’estrazione di materiali, luoghi di culto, ecc. Il panorama complessivo appare pertanto notevolmente complesso, e la valutazione della suscettibilità del territorio pugliese a fenomeni di sprofondamento non può prescindere da una attenta analisi della distribuzione e tipologia delle cavità presenti. Partendo da tali considerazioni, da numerosi anni il CNR-IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) ha avviato programmi di ricerca finalizzati alla valutazione della pericolosità naturale e antropica in ambiente carsico. Le analisi relative a numerosi casi di studio, congiuntamente a ricognizioni sull’intero territorio regionale, al fine di individuare le situazioni maggiormente a rischio, hanno consentito di raggiungere una notevole conoscenza dei fenomeni di sprofondamento, e di avviare ricerche di tipo geologico- geotecnico volte alla modellazione dei processi in atto, ed alla valutazione della loro possibile evoluzione e degli effetti sull’antropizzato sovrastante. Queste tematiche risultano di interesse anche ai fini di Protezione Civile, come ripetutamente dimostrato da molti episodi avvenuti nel corso degli ultimi 15 anni, sino al caso più recente, verificatosi a Ginosa nel gennaio 2014. Nella gran parte dei casi, le situazioni di maggior pericolo sono connesse a cave abbandonate, ma problematica appare anche la gestione di centri abitati caratterizzati da elevata presenza di cavità sotterranee, in condizioni frequenti di notevole degrado ed abbandono. Nel contributo, oltre a fornire un quadro generale della situazione sul territorio pugliese, incluso l’aggiornamento della cronologia dei fenomeni di sprofondamento documentati, si presentano i risultati delle ricerche in corso presso il CNR-IRPI, a partire dai dati pugliesi del database cronologico dei fenomeni di sinkholes alla scala nazionale.
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