Il contributo si inserisce tra gli studi volti a considerare il problema della formazione dello scrittore triestino, e si indirizza ad esaminare l’interesse di Svevo per la forma della favola e dell’apologo legandolo ad un filo più profondo di riflessione e di analisi. La pratica sveviana della favola e dell’apologo, come pure la propensione ad affidare alla brevitas e all’incisività della scrittura aforistica i propri pensieri, si riallacciano alla personale interrogazione dello scrittore sulle teorie evoluzionistiche, e al ripensamento degli apporti di una precisa linea di filosofia della natura tra Sette e Ottocento. Lo studio si sofferma in particolar modo sull’influenza esercitata su Svevo dalle modalità della riflessione leopardiana e dalla scrittura aforistica di Hebbel.
Favole, apologhi, aforismi. Svevo sulla linea da Leopardi a Hebbel
VACANTE, Natalia Maria
2009-01-01
Abstract
Il contributo si inserisce tra gli studi volti a considerare il problema della formazione dello scrittore triestino, e si indirizza ad esaminare l’interesse di Svevo per la forma della favola e dell’apologo legandolo ad un filo più profondo di riflessione e di analisi. La pratica sveviana della favola e dell’apologo, come pure la propensione ad affidare alla brevitas e all’incisività della scrittura aforistica i propri pensieri, si riallacciano alla personale interrogazione dello scrittore sulle teorie evoluzionistiche, e al ripensamento degli apporti di una precisa linea di filosofia della natura tra Sette e Ottocento. Lo studio si sofferma in particolar modo sull’influenza esercitata su Svevo dalle modalità della riflessione leopardiana e dalla scrittura aforistica di Hebbel.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.