L’attuale instabilità socio-economica, che si riflette inevitabilmente sul quadro politico-normativo, mette in evidenza l’inadeguatezza della classe politica a guidare i mutamenti in corso ed esaspera i pregiudizi ideologici e i contrasti di opinione sulle questioni da affrontare. Le maggiori difficoltà riguardano l’inquadramento dei rapporti, troppo spesso considerati necessariamente conflittuali, tra Stato e globalizzazione, tra solidarietà e concorrenza, tra centro e periferia, tra pubblico e privato, tra Welfare ed Europa, tra ambiente e mercato o, in sintesi, tra diritto ed economia. Ebbene, in una situazione di questo tipo, il compito di controllo e di stimolo del potere da parte dei giuristi-costituzionalisti, la loro opera di (ri)costruzione sistematica (secondo i dettami generali del costituzionalismo moderno e quelli più specifici della Costituzione italiana) e la loro funzione di conciliazione (tra valori, interessi e visioni del mondo in contrapposizione) divengono di estrema rilevanza. Pertanto, i giuristi-costituzionalisti potrebbero raggiungere risultati più soddisfacenti non riproponendo la vecchia contrapposizione con gli economisti bensì stringendo una nuova alleanza con gli stessi.
The current socio-economic instability, which is inevitably reflected in the political and regulatory framework, highlights the inadequacy of the political class to guide the change in progress and exacerbates both the ideological prejudices and the differences of opinion on the issues to be addressed. The greatest problem concerns the classification of relationships, too often regarded as necessarily conflicting, between State and globalization, solidarity and competition, center and periphery, public and private, Welfare and Europe, environment and market or, in brief, between law and economics. Thus, in a situation like this, the task of jurist-constitutionalists to monitor and stimulate the power, their work of systematic (re)construction (according to the general dictates of modern constitutionalism and the more specific of Italian Constitution) and their conciliatory function (including contrasting values, interests and visions of the world) become extremely important. Therefore, jurist-constitutionalists could achieve more satisfactory results not just proposing again the ancient opposition to the economists, but establishing a new alliance with them.
La nuova dimensione “giuridica” dei processi economico-sociali. Brevi note su costituzionalismo (moderno), Costituzione (del ’48) e costituzionalisti (d’oggi)
TEOTONICO, VITTORIO
2017-01-01
Abstract
L’attuale instabilità socio-economica, che si riflette inevitabilmente sul quadro politico-normativo, mette in evidenza l’inadeguatezza della classe politica a guidare i mutamenti in corso ed esaspera i pregiudizi ideologici e i contrasti di opinione sulle questioni da affrontare. Le maggiori difficoltà riguardano l’inquadramento dei rapporti, troppo spesso considerati necessariamente conflittuali, tra Stato e globalizzazione, tra solidarietà e concorrenza, tra centro e periferia, tra pubblico e privato, tra Welfare ed Europa, tra ambiente e mercato o, in sintesi, tra diritto ed economia. Ebbene, in una situazione di questo tipo, il compito di controllo e di stimolo del potere da parte dei giuristi-costituzionalisti, la loro opera di (ri)costruzione sistematica (secondo i dettami generali del costituzionalismo moderno e quelli più specifici della Costituzione italiana) e la loro funzione di conciliazione (tra valori, interessi e visioni del mondo in contrapposizione) divengono di estrema rilevanza. Pertanto, i giuristi-costituzionalisti potrebbero raggiungere risultati più soddisfacenti non riproponendo la vecchia contrapposizione con gli economisti bensì stringendo una nuova alleanza con gli stessi.File | Dimensione | Formato | |
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