Ci sono settori in cui se non si è grandi non si può nemmeno competere, altri in cui la minore dimensione caratterizza l’agire imprenditoriale, pur in presenza di aziende di dimensioni maggiori, altri ancora, infine, in cui operano moltissime imprese dalle misure più varie. In quest’ultimo caso, quasi sempre le aziende più piccole sono le migliori custodi di un equilibrato rapporto tra tradizione e innovazione e di una ricerca accurata della qualità del prodotto finale. Due sembrano essere i punti importanti nel processo di rinnovamento strategico delle piccole imprese: concentrarsi nella ricerca del miglioramento continuo e perseguire, allo stesso tempo, una strategia fondata su innovazione e qualità. Entrambi fattori alla portata di imprese di piccole dimensioni ed in grado di amplificare la percezione del mercato. L’imprenditore di una piccola impresa non è colui il cui profilo si avvicina alle caratteristiche di chi si muove secondo la prospettiva del finanziere e lega la propria avventura aziendale a fattori molto specifici e spesso casuali. Il crescere all’interno di una famiglia proprietaria di un’impresa presente in un certo mercato, la formazione professionale acquisita ed altre circostanza tipiche della vita di ciascuno sono i fatti che indirizzano l’esperienza dell’imprenditore e che ne orientano il fare impresa. L’innovazione, invece, non è da intendersi in senso assoluto come quella destinata a lasciare il segno tangibile e indelebile nel mondo scientifico e sul mercato, ma quella relativa alla storia della singola impresa nel segno della discontinuità e del cambiamento dei mezzi per conquistare continuità nei fini aziendali. Molto più concreta sembra, invece, l’ipotesi che queste imprese apprendano, cambino e innovino per osmosi dall’ambiente circostante: la scintilla del cambiamento viene spesso accesa dalla circostanza fortuita, dall’incontro casuale, dallo scambio di informazioni non programmato, dalla visita di routine. Ciò può avvenire solo grazie all’intuito strategico dell’imprenditore, alla sua capacità di cogliere fulmineamente l’essenziale, di puntare diritto alla meta lasciando da parte tutto ciò che è secondario.

Le piccole imprese tra innovazione e tradizione

LUISI, Floriana
2009-01-01

Abstract

Ci sono settori in cui se non si è grandi non si può nemmeno competere, altri in cui la minore dimensione caratterizza l’agire imprenditoriale, pur in presenza di aziende di dimensioni maggiori, altri ancora, infine, in cui operano moltissime imprese dalle misure più varie. In quest’ultimo caso, quasi sempre le aziende più piccole sono le migliori custodi di un equilibrato rapporto tra tradizione e innovazione e di una ricerca accurata della qualità del prodotto finale. Due sembrano essere i punti importanti nel processo di rinnovamento strategico delle piccole imprese: concentrarsi nella ricerca del miglioramento continuo e perseguire, allo stesso tempo, una strategia fondata su innovazione e qualità. Entrambi fattori alla portata di imprese di piccole dimensioni ed in grado di amplificare la percezione del mercato. L’imprenditore di una piccola impresa non è colui il cui profilo si avvicina alle caratteristiche di chi si muove secondo la prospettiva del finanziere e lega la propria avventura aziendale a fattori molto specifici e spesso casuali. Il crescere all’interno di una famiglia proprietaria di un’impresa presente in un certo mercato, la formazione professionale acquisita ed altre circostanza tipiche della vita di ciascuno sono i fatti che indirizzano l’esperienza dell’imprenditore e che ne orientano il fare impresa. L’innovazione, invece, non è da intendersi in senso assoluto come quella destinata a lasciare il segno tangibile e indelebile nel mondo scientifico e sul mercato, ma quella relativa alla storia della singola impresa nel segno della discontinuità e del cambiamento dei mezzi per conquistare continuità nei fini aziendali. Molto più concreta sembra, invece, l’ipotesi che queste imprese apprendano, cambino e innovino per osmosi dall’ambiente circostante: la scintilla del cambiamento viene spesso accesa dalla circostanza fortuita, dall’incontro casuale, dallo scambio di informazioni non programmato, dalla visita di routine. Ciò può avvenire solo grazie all’intuito strategico dell’imprenditore, alla sua capacità di cogliere fulmineamente l’essenziale, di puntare diritto alla meta lasciando da parte tutto ciò che è secondario.
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