Il lavoro prende le mosse dalla sentenza n. 286/2016 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disciplina interna di attribuzione del cognome ai figli, nella parte in cui prevede l’automaticità della regola del patronimico pur in presenza della comune volontà dei genitori di conferire alla prole il doppio cognome (paterno e materno). Lo studio valuta l’impatto della pronuncia costituzionale sull’ordinamento giuridico nazionale e dà conto sia delle prospettive de iure condendo, sia delle novità de iure condito, con riguardo alla facoltà delle parti di un’unione civile di scegliere il cognome comune. Successivamente ci si occupa del riconoscimento in Italia dei provvedimenti giurisdizionali stranieri e degli atti civili formati all’estero inerenti al nome, attraverso cui dovrebbe garantirsi nel nostro ordinamento la cosiddetta continuità transnazionale del nome. In relazione a tali strumenti, oltre a ricordarne la prassi applicativa, si ha altresì riguardo alle possibilità future conseguenti alla menzionata sentenza costituzionale n. 286/2016. Scopo del presente lavoro è pertanto verificare se e in che misura, nonostante l’inerzia del legislatore nel colmare le lacune dell’ordinamento italiano, la giurisprudenza interna riesca ad assicurare la continuità transnazionale del nome conformemente a recenti pronunce della Corte EDU e della CGUE.

This chapter moves from a recent judgement n. 286 of 2016 by which the Italian Constitutional Court had declared the illegittimation of the domestic rules concerning the attribution of surname to children. Consequently, the study deals with the impact of the above mentioned constitutional decision on the internal legal system with regard to both perspectives de iure condendo and consequences de iure condito. Moreover, the paper analyses the different instruments through which the transnational continuity of names may be achieved in the Italian legal system, that is the recognition of foreign judgements and court orders with regard to the name and the acceptance of acts issued by foreign public authorities concerning the same question. Afterwards, the study highlights the most important open issues about the transnational continuity of names. The final scope of the chapter is to verify if the Italian courts are able to guarantee this goal notwithstanding the lacunae of domestic legislation, in the light of the recent case-law of the European Court of Human Rights and of the Court of Justice of the European Union with special regard to the principle of mutual recognition.

Diritto al nome e status

MAGRONE, Emilia Maria
2017-01-01

Abstract

Il lavoro prende le mosse dalla sentenza n. 286/2016 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disciplina interna di attribuzione del cognome ai figli, nella parte in cui prevede l’automaticità della regola del patronimico pur in presenza della comune volontà dei genitori di conferire alla prole il doppio cognome (paterno e materno). Lo studio valuta l’impatto della pronuncia costituzionale sull’ordinamento giuridico nazionale e dà conto sia delle prospettive de iure condendo, sia delle novità de iure condito, con riguardo alla facoltà delle parti di un’unione civile di scegliere il cognome comune. Successivamente ci si occupa del riconoscimento in Italia dei provvedimenti giurisdizionali stranieri e degli atti civili formati all’estero inerenti al nome, attraverso cui dovrebbe garantirsi nel nostro ordinamento la cosiddetta continuità transnazionale del nome. In relazione a tali strumenti, oltre a ricordarne la prassi applicativa, si ha altresì riguardo alle possibilità future conseguenti alla menzionata sentenza costituzionale n. 286/2016. Scopo del presente lavoro è pertanto verificare se e in che misura, nonostante l’inerzia del legislatore nel colmare le lacune dell’ordinamento italiano, la giurisprudenza interna riesca ad assicurare la continuità transnazionale del nome conformemente a recenti pronunce della Corte EDU e della CGUE.
2017
9788814221637
This chapter moves from a recent judgement n. 286 of 2016 by which the Italian Constitutional Court had declared the illegittimation of the domestic rules concerning the attribution of surname to children. Consequently, the study deals with the impact of the above mentioned constitutional decision on the internal legal system with regard to both perspectives de iure condendo and consequences de iure condito. Moreover, the paper analyses the different instruments through which the transnational continuity of names may be achieved in the Italian legal system, that is the recognition of foreign judgements and court orders with regard to the name and the acceptance of acts issued by foreign public authorities concerning the same question. Afterwards, the study highlights the most important open issues about the transnational continuity of names. The final scope of the chapter is to verify if the Italian courts are able to guarantee this goal notwithstanding the lacunae of domestic legislation, in the light of the recent case-law of the European Court of Human Rights and of the Court of Justice of the European Union with special regard to the principle of mutual recognition.
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Descrizione: Contributo di dottrina sul diritto al nome nel quadro di un volume dedicato al riconoscimento degli status familiari conseguito all'estero
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/190705
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