Attraverso le decisioni giurisdizionali, con sempre maggior frequenza, trovano ingresso nel diritto nazionale principi dettati da Corti sovranazionali e Corti di altri Stati, specie in riferimento alla tutela dei diritti fondamentali. Il dialogo c.d. “verticale” tra Corti nazionali e Corti sovranazionali si svolge secondo regole predeterminate (rinvio pregiudiziale, obbligo di interpretazione conforme, vincolo di adeguamento, controllo di convenzionalità). Il dialogo c.d. “orizzontale” tra Corti equiordinate, al contrario, non essendo imposto da alcuna norma, si svolge secondo schemi liberi e, dunque, variabili ed è volto a colmare un vuoto normativo nell’ordinamento del giudice “richiamante” ovvero ad attribuire maggiore consistenza e persuasività nell’argomentazione della decisione, senza costituirne, però, la ratio decidendi. Dall’analisi della giurisprudenza italiana e argentina, nonché di quella della Corte di giustizia UE, della Corte EDU e IDH, emerge l’intensificarsi ed il rafforzarsi di un dialogo del quale la funzione giurisdizionale costantemente si alimenta nella tensione verso un punto di equilibrio tra libertà individuali e poteri amministrativi.

Notas minimas sobre la revisión de la relación libertad-autoridad en el dialogo entre las Cortes de Derechos Humanos

OTRANTO, PIERGIUSEPPE
;
2015-01-01

Abstract

Attraverso le decisioni giurisdizionali, con sempre maggior frequenza, trovano ingresso nel diritto nazionale principi dettati da Corti sovranazionali e Corti di altri Stati, specie in riferimento alla tutela dei diritti fondamentali. Il dialogo c.d. “verticale” tra Corti nazionali e Corti sovranazionali si svolge secondo regole predeterminate (rinvio pregiudiziale, obbligo di interpretazione conforme, vincolo di adeguamento, controllo di convenzionalità). Il dialogo c.d. “orizzontale” tra Corti equiordinate, al contrario, non essendo imposto da alcuna norma, si svolge secondo schemi liberi e, dunque, variabili ed è volto a colmare un vuoto normativo nell’ordinamento del giudice “richiamante” ovvero ad attribuire maggiore consistenza e persuasività nell’argomentazione della decisione, senza costituirne, però, la ratio decidendi. Dall’analisi della giurisprudenza italiana e argentina, nonché di quella della Corte di giustizia UE, della Corte EDU e IDH, emerge l’intensificarsi ed il rafforzarsi di un dialogo del quale la funzione giurisdizionale costantemente si alimenta nella tensione verso un punto di equilibrio tra libertà individuali e poteri amministrativi.
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