L’impego di mezzi di riproduzione fonografica o audiovisiva costituisce una regola fondamentale per la documentazione dell’interrogatorio della persona che si trovi a qualsiasi titolo in stato di detenzione e che non si svolga in udienza. La nuova disciplina tende a scoraggiare in un’ottica eminentemente garantista, da un lato, le possibili pressioni psicologiche sul soggetto sottoposto ad interrogatorio con elusione delle regole che disciplinano tale atto; dall’altro ,le strumentalizzazioni che potrebbero essere operate dalla difesa che dichiari di aver subito delle “indebite pressioni” da parte dell’autorità procedente nel corso dell’interrogatorio.
La riproduzione fonografica ed audiovisiva ex art. 141 bis c.p.p. tra dubbi interpretativi ed esigenze di garanzia
GAROFOLI, FRANCESCA JOLE
2005-01-01
Abstract
L’impego di mezzi di riproduzione fonografica o audiovisiva costituisce una regola fondamentale per la documentazione dell’interrogatorio della persona che si trovi a qualsiasi titolo in stato di detenzione e che non si svolga in udienza. La nuova disciplina tende a scoraggiare in un’ottica eminentemente garantista, da un lato, le possibili pressioni psicologiche sul soggetto sottoposto ad interrogatorio con elusione delle regole che disciplinano tale atto; dall’altro ,le strumentalizzazioni che potrebbero essere operate dalla difesa che dichiari di aver subito delle “indebite pressioni” da parte dell’autorità procedente nel corso dell’interrogatorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.