Tutti viviamo immersi in un orizzonte temporale. Lavoriamo, amiamo e dialoghiamo poggiati su una piattaforma che intreccia passato, presente e futuro, esperienze e aspettative che si è deciso di trattenere perché ritenute preziose per orientare le decisioni, o magari evitare di ripetere qualche sbaglio. L’ampiezza dell’orizzonte temporale dà respiro ai nostri pensieri e contribuisce a infondere senso alle azioni che compiamo. Negli ultimi anni, però, nelle società occidentali i contorni di questa piattaforma sono sottoposti ad un inesorabile restringimento, fino a coincidere interamente con il presente, sede del vissuto, dell’istinto e dell’emozione, chiamato a saturarsi ospitando in solitudine quanto prima distribuito sull’intero arco temporale. La frenesia che attanaglia la vita quotidiana, l’emergenza permanente che informa l’economia digitale e il dibattito politico contemporaneo non sono che ricadute di una diffusa e inedita incapacità di concepire la profondità temporale. Gli incubatori del “tempo reale” ovvero finanza, reti, media e consumo promuovono una nuova ideologia del breve termine che esalta come unico compito dell’individuo la reazione immediata agli stimoli del mercato, agli eventi, ai desideri. La compressione spazio-temporale che ha caratterizzato la fine del ’900 si aggiorna in una consequenziale asfissia che non si limita ad imporre minuti contati ma intacca gli elementi strutturali della condivisione dei significati e della trasmissione della conoscenza. Impedendo all’uomo della tarda modernità di immaginare una via d’uscita alla gabbia del presente.

Tempo Irreale. Il restringimento dell'orizzonte temporale della tarda modernità

DI CHIO, SABINO
2015-01-01

Abstract

Tutti viviamo immersi in un orizzonte temporale. Lavoriamo, amiamo e dialoghiamo poggiati su una piattaforma che intreccia passato, presente e futuro, esperienze e aspettative che si è deciso di trattenere perché ritenute preziose per orientare le decisioni, o magari evitare di ripetere qualche sbaglio. L’ampiezza dell’orizzonte temporale dà respiro ai nostri pensieri e contribuisce a infondere senso alle azioni che compiamo. Negli ultimi anni, però, nelle società occidentali i contorni di questa piattaforma sono sottoposti ad un inesorabile restringimento, fino a coincidere interamente con il presente, sede del vissuto, dell’istinto e dell’emozione, chiamato a saturarsi ospitando in solitudine quanto prima distribuito sull’intero arco temporale. La frenesia che attanaglia la vita quotidiana, l’emergenza permanente che informa l’economia digitale e il dibattito politico contemporaneo non sono che ricadute di una diffusa e inedita incapacità di concepire la profondità temporale. Gli incubatori del “tempo reale” ovvero finanza, reti, media e consumo promuovono una nuova ideologia del breve termine che esalta come unico compito dell’individuo la reazione immediata agli stimoli del mercato, agli eventi, ai desideri. La compressione spazio-temporale che ha caratterizzato la fine del ’900 si aggiorna in una consequenziale asfissia che non si limita ad imporre minuti contati ma intacca gli elementi strutturali della condivisione dei significati e della trasmissione della conoscenza. Impedendo all’uomo della tarda modernità di immaginare una via d’uscita alla gabbia del presente.
2015
978-88-207-6402-9
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tempo Irreale_Sabino Di Chio.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Versione Editoriale
Licenza: NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione 669.38 kB
Formato Adobe PDF
669.38 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/189618
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact