Un paradigma storiografico consolidato, – costruito, in particolare, a partire da studi sull’area padana – individua nell’applicazione della riforma del 1888-1889 – che allarga il suffragio amministrativo, equiparandolo a quello politico, e introduce l’elettività del sindaco da parte del consiglio comunale nei centri maggiori – lo spartiacque che segna la crisi delle élites municipali tradizionali e l’inizio del processo di politicizzazione del governo e delle elezioni locali nell’Italia liberale. Premessa analitica di quest’interpretazione è che prima delle votazioni amministrative generali dell’autunno 1889 l’omogeneità sociale della rappresentanza municipale, fatta prevalentemente di ceti nobiliar-borghesi proprietari, determina pratiche consensuali o, al più, scontri fazionali, impedendo la lotta politico-amministrativa, ossia la divisione stabile fra partiti e gruppi sia all’interno delle assemblee comunali sia al momento delle consultazioni elettorali. L’analisi della vicenda elettorale del comune di Mantova dall’unità alla vigilia della Grande Guerra fornisce materiali che consentono di rivedere e di complicare lo schema interpretativo classico.

La politica al municipio. Elezioni e consiglio comunale nella Mantova liberale (1866-1914)

FRUCI, Gian Luca
2005-01-01

Abstract

Un paradigma storiografico consolidato, – costruito, in particolare, a partire da studi sull’area padana – individua nell’applicazione della riforma del 1888-1889 – che allarga il suffragio amministrativo, equiparandolo a quello politico, e introduce l’elettività del sindaco da parte del consiglio comunale nei centri maggiori – lo spartiacque che segna la crisi delle élites municipali tradizionali e l’inizio del processo di politicizzazione del governo e delle elezioni locali nell’Italia liberale. Premessa analitica di quest’interpretazione è che prima delle votazioni amministrative generali dell’autunno 1889 l’omogeneità sociale della rappresentanza municipale, fatta prevalentemente di ceti nobiliar-borghesi proprietari, determina pratiche consensuali o, al più, scontri fazionali, impedendo la lotta politico-amministrativa, ossia la divisione stabile fra partiti e gruppi sia all’interno delle assemblee comunali sia al momento delle consultazioni elettorali. L’analisi della vicenda elettorale del comune di Mantova dall’unità alla vigilia della Grande Guerra fornisce materiali che consentono di rivedere e di complicare lo schema interpretativo classico.
2005
88-89832-01-0
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