Nella prima parte l’articolo analizza la contraddizione presente nel sistema italiano di contrattazione collettiva tra, da un lato, l’incentivazione del decentramento, che implica una sempre più ampia devoluzione di competenze dal contratto di categoria al secondo livello negoziale ed indebolisce la funzione dei contratti nazionali sia di definire i minimi di trattamento economico e normativo, sia di coordinare la contrattazione decentrata; e, dall’altro lato, la limitata estensione di questa contrattazione, soprattutto di ambito aziendale. In questa luce l’articolo esamina, poi, il documento Un moderno sistema di relazioni industriali, presentato da Cgil, Cisl e Uil il 14 gennaio 2016, per valutare se le modifiche in materia di struttura della contrattazione collettiva in esso proposte siano o meno idonee a risolverne i problemi preservando, però, il modello di sistema contrattuale finora prevalente in Italia: quello del decentramento organizzato e coordinato dal centro.

In the first part the article analyzes the basic contradiction affecting the Italian system of collective bargaining: that between, on the one hand, the ongoing pressure for decentralization (also supported by the European institutions), that involves a growing devolution of regulatory competences from national sector agreements to decentralized bargaining and, therefore, weakens the function of sectoral agreements in defining minimum pay and conditions and in coordinating second level bargaining; and, on the other hand, the limited coverage of second level bargaining, in particular at company level. Then, the article considers the document A modern system of industrial relations, which Cgil, Cisl and Uil have presented January 14, 2016 in order to start negotiations for the reform of industrial relations and of the collective bargaining system. In particular, it examines the proposals oriented to modify the bargaining structure, in order to assess whether they are likely to favor the solution of the mentioned contradiction and, ultimately, to preserve the bargaining system model that has been prevalent in Italy: that of decentralization organized and coordinated by the center.

Il decentramento contrattuale: vecchi problemi e ipotesi di riforma

BELLARDI, Lauralba
2016-01-01

Abstract

Nella prima parte l’articolo analizza la contraddizione presente nel sistema italiano di contrattazione collettiva tra, da un lato, l’incentivazione del decentramento, che implica una sempre più ampia devoluzione di competenze dal contratto di categoria al secondo livello negoziale ed indebolisce la funzione dei contratti nazionali sia di definire i minimi di trattamento economico e normativo, sia di coordinare la contrattazione decentrata; e, dall’altro lato, la limitata estensione di questa contrattazione, soprattutto di ambito aziendale. In questa luce l’articolo esamina, poi, il documento Un moderno sistema di relazioni industriali, presentato da Cgil, Cisl e Uil il 14 gennaio 2016, per valutare se le modifiche in materia di struttura della contrattazione collettiva in esso proposte siano o meno idonee a risolverne i problemi preservando, però, il modello di sistema contrattuale finora prevalente in Italia: quello del decentramento organizzato e coordinato dal centro.
2016
In the first part the article analyzes the basic contradiction affecting the Italian system of collective bargaining: that between, on the one hand, the ongoing pressure for decentralization (also supported by the European institutions), that involves a growing devolution of regulatory competences from national sector agreements to decentralized bargaining and, therefore, weakens the function of sectoral agreements in defining minimum pay and conditions and in coordinating second level bargaining; and, on the other hand, the limited coverage of second level bargaining, in particular at company level. Then, the article considers the document A modern system of industrial relations, which Cgil, Cisl and Uil have presented January 14, 2016 in order to start negotiations for the reform of industrial relations and of the collective bargaining system. In particular, it examines the proposals oriented to modify the bargaining structure, in order to assess whether they are likely to favor the solution of the mentioned contradiction and, ultimately, to preserve the bargaining system model that has been prevalent in Italy: that of decentralization organized and coordinated by the center.
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