Ettore Ravaschieri, principe di Satriano, nacque da famiglia di origini liguri migrata nel Regno di Napoli per svolgervi le proprie attività commerciali e finanziarie e poi affermatasi attraverso l’acquisizione di pubblici uffici, di feudi, di titoli e di onori. Sposò una donna dell’aristocrazia genovese radicata nel Mezzogiorno, Porzia Cigala dei principi di Tiriolo, e dall’unione trasse cospicui vantaggi materiali e simbolici. All’inizio del XVII secolo titolare di un complesso territoriale vasto e prevalentemente dislocato sul versante ionico della Calabria, il principe continuò a praticare la mercatura, servendosi dei porti dei suoi feudi per esportare grano e altri prodotti della provincia. All’ombra della Monarquía, inoltre, intraprese una fortunata carriera pubblica che lo condusse a rivestire importanti uffici a Napoli e nelle province e ad ottenere prestigiosi onori. Abile uomo d’armi, contribuì a drenare dal Regno risorse materiali e umane da investire su lontani teatri di guerra e si adoperò nella lotta antiturca in Mediterraneo. Soccorse militarmente Genova, in conflitto con i Savoia nel 1625, e fu perciò ascritto al Liber nobilitatis della Repubblica. Durante la rivolta del 1647-1648 si schierò con la Corona spagnola, impegnandosi per conciliare le posizioni del viceré con le richieste dei ribelli.

Ravaschieri, Ettore

PAPAGNA, Elena
2016-01-01

Abstract

Ettore Ravaschieri, principe di Satriano, nacque da famiglia di origini liguri migrata nel Regno di Napoli per svolgervi le proprie attività commerciali e finanziarie e poi affermatasi attraverso l’acquisizione di pubblici uffici, di feudi, di titoli e di onori. Sposò una donna dell’aristocrazia genovese radicata nel Mezzogiorno, Porzia Cigala dei principi di Tiriolo, e dall’unione trasse cospicui vantaggi materiali e simbolici. All’inizio del XVII secolo titolare di un complesso territoriale vasto e prevalentemente dislocato sul versante ionico della Calabria, il principe continuò a praticare la mercatura, servendosi dei porti dei suoi feudi per esportare grano e altri prodotti della provincia. All’ombra della Monarquía, inoltre, intraprese una fortunata carriera pubblica che lo condusse a rivestire importanti uffici a Napoli e nelle province e ad ottenere prestigiosi onori. Abile uomo d’armi, contribuì a drenare dal Regno risorse materiali e umane da investire su lontani teatri di guerra e si adoperò nella lotta antiturca in Mediterraneo. Soccorse militarmente Genova, in conflitto con i Savoia nel 1625, e fu perciò ascritto al Liber nobilitatis della Repubblica. Durante la rivolta del 1647-1648 si schierò con la Corona spagnola, impegnandosi per conciliare le posizioni del viceré con le richieste dei ribelli.
2016
978-88-12-00032-6
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