Le emozioni nella città e della città da essere oggetto amato dalla letteratura, cominciano a essere tematizzate anche dalla sociologia. La loro presenza all’interno delle riflessioni classiche aveva preso forma, solo per citare alcuni esempi, nella ritualità sociale durkheimiana, nell’affettività weberiana, nei residui paretiani. Questa lunga tradizione sul significato e sulla centralità delle stesse emozioni, si era coniugata con il tema della città, quando Simmel aveva cominciato a raccontare la grande metropoli, nella quale diventa necessario proteggersi dal sovraccarico emozionale presente nella vita quotidiana e nell’esperienza di ciascuno degli abitanti delle città, invasi e travolti dalla pienezza di quegli stimoli emotivi con i quali non possono fare i conti se non intellettualizzandone i contenuti. Una metropoli nella quale l’Erlebnis non riesce a diventare esperienza consolidata, e nella quale la razionalità sembra essere l’unica strategia praticabile. La città si ripropone attraverso i suoi luoghi vissuti in maniera nuova come esperienza. E così le città possono raccontare storie nuove, anche a coloro che le abitano da sempre. Possono offrire angoli, storie, insomma emozioni che solo uno sguardo diverso può garantire. Le città tentano di sollecitare sguardi nuovi, sguardi che sappiano guardare realmente la città. La città smette di essere un oggetto da fruire in condizione di distrazione e diventa invece strategicamente proposta agli occhi dei suoi fruitori, viene progettata per essere un luogo in cui, per dirla con le parole di Walter Benjamin, sia piacevole indugiare. In questo processo di generale riscoperta delle emozioni, gli odori rappresentano un elemento centrale e non è casuale che questi siano addirittura stati scoperti dalle imprese che in progressione li utilizzano come elemento attrattivo e distintivo. Oggi, una riflessione sulle emozioni ed in particolare sulla loro insostituibile componente sensoriale è fondamentale per quanti governano e progettano le città. Compito quindi delle scienze sociali e della sociologia in particolare è anche offrire conoscenza che per un verso possa orientare l’agire di questi attori e per l’altro stimolare e strutturare la domanda sociale di città.

Sentire la città

CARRERA, Letizia
2015-01-01

Abstract

Le emozioni nella città e della città da essere oggetto amato dalla letteratura, cominciano a essere tematizzate anche dalla sociologia. La loro presenza all’interno delle riflessioni classiche aveva preso forma, solo per citare alcuni esempi, nella ritualità sociale durkheimiana, nell’affettività weberiana, nei residui paretiani. Questa lunga tradizione sul significato e sulla centralità delle stesse emozioni, si era coniugata con il tema della città, quando Simmel aveva cominciato a raccontare la grande metropoli, nella quale diventa necessario proteggersi dal sovraccarico emozionale presente nella vita quotidiana e nell’esperienza di ciascuno degli abitanti delle città, invasi e travolti dalla pienezza di quegli stimoli emotivi con i quali non possono fare i conti se non intellettualizzandone i contenuti. Una metropoli nella quale l’Erlebnis non riesce a diventare esperienza consolidata, e nella quale la razionalità sembra essere l’unica strategia praticabile. La città si ripropone attraverso i suoi luoghi vissuti in maniera nuova come esperienza. E così le città possono raccontare storie nuove, anche a coloro che le abitano da sempre. Possono offrire angoli, storie, insomma emozioni che solo uno sguardo diverso può garantire. Le città tentano di sollecitare sguardi nuovi, sguardi che sappiano guardare realmente la città. La città smette di essere un oggetto da fruire in condizione di distrazione e diventa invece strategicamente proposta agli occhi dei suoi fruitori, viene progettata per essere un luogo in cui, per dirla con le parole di Walter Benjamin, sia piacevole indugiare. In questo processo di generale riscoperta delle emozioni, gli odori rappresentano un elemento centrale e non è casuale che questi siano addirittura stati scoperti dalle imprese che in progressione li utilizzano come elemento attrattivo e distintivo. Oggi, una riflessione sulle emozioni ed in particolare sulla loro insostituibile componente sensoriale è fondamentale per quanti governano e progettano le città. Compito quindi delle scienze sociali e della sociologia in particolare è anche offrire conoscenza che per un verso possa orientare l’agire di questi attori e per l’altro stimolare e strutturare la domanda sociale di città.
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