«In questo XIII volume della serie delle ChLA2 del IX secolo dedicata al fondo arcivescovile dell’Archivio diocesano di Lucca si propone l’edizione di quarantasette documenti, tutti in forma di originale, cronologicamente collocati tra il 9 agosto 875 e il 12 agosto 881 ... . Le tipologie contrattuali maggiormente rappresentate riguardano ancora una volta i livelli (docc. nrr. 2-8, 11-15, 17-20, 23, 24, 26, 28, 29, 31-42, 46, 47), ma sono anche presenti sette testimonianze relative a permute (nrr. 1, 9, 10, 21, 22, 30, 44), una convenientia ad pensionis nomine (nr. 27), una promissio (nr. 43), una ordinatio (nr. 45) e una offertio pro anima (nr. 25). Per quanto concerne la struttura formale della documentazione, si sottolinea che la cartula nel periodo considerato mostra ormai caratteri ben consolidati e pertanto nessun elemento di particolare rilievo sembra caratterizzarne il dettato, che segue l’impostazione tradizionale già evidenziata in ChLA2 LXXII, p. 5. ... . Nella datazione cronica sono registrati gli anni di regno dei sovrani Ludovico II (docc. nrr. 1, 2) e Carlo II il Calvo (nrr. 3-15), definiti entrambi con il titolo di imperator augustus, di Carlomanno re (nr. 16), postquam in Italia ingressus est (nrr. 17, 30) e di Carlo III il Grosso re (nrr. 31-47) – per il quale, unicamente nei docc. nrr. 31-34, si specifica che è germanus di Carlomanno –, oltre che il mese e il giorno, computati secondo il calendario giuliano, e l’indizione, al modo bizantino ... . Numerose e semplici nella formulazione risultano le sottoscrizioni dei testimoni e dei missi garanti, sempre precedute da quelle dell’autore o degli autori dei documenti che non esitano a ricorrere alla mano del notaio anche per l’apposizione del proprio signum crucis qualora non in grado scrivere (docc. nrr. 2, 3, 5, 7, 11, 18, 20, 24, 29, 32-35, 37, 39, 42, 44, 46, 47) ... . Sul dorso delle pergamene, accanto ai numerosi interventi di mani che tra i secc. IX-XV intervengono correggendo o puntualizzando il testo di scritte coeve o di epoca precedente, se ne registrano alcuni dovuti sicuramente ai notai rogatari Leo I, Lopo I, Rachifonsus III e altri invece attribuibili, non senza residui dubbi, a Stefanus I (doc. nr. 18), Petrus VII (doc. nr. 36) e agli stessi Lopo I (doc. nr. 31) e Rachifonsus III (doc.nr. 42): anche se non sempre tutti compresenti, gli elementi citati in queste brevi note riguardano la tipologia contrattuale, il nome dell’autore (accompagnato talora dalla qualifica rivestita e dalla sua provenienza), l’oggetto. ... . Gli usi grafici degli scrittori e dei testimoni sono trattati nelle note introduttive ai singoli documenti, in cui sono spesso evidenziati la presenza di prodromi della scrittura carolina in commistione con elementi della corsiva nuova e, limitatamente alle testimonianze dei notai Adalpertus I, Georgius III, Leo I, Petro I, Rachifonsus III, di “sintomi cancellereschi” nel tratteggio di alcune lettere; l’uso di caratteri merovingici, inoltre, resiste nello sbiadito intervento di un annotatore del sec. IX sul verso della cartula nr. 47».
Chartae Latinae Antiquiores. Facsimile-edition of the Latin Charters, 2nd Series, Ninth Century, edited by G. Cavallo, G. Nicolaj, Part LXXXIV, Italy LVI, Lucca XIII [docc. nn. 23-35]
Drago Tedeschini, C.
2014-01-01
Abstract
«In questo XIII volume della serie delle ChLA2 del IX secolo dedicata al fondo arcivescovile dell’Archivio diocesano di Lucca si propone l’edizione di quarantasette documenti, tutti in forma di originale, cronologicamente collocati tra il 9 agosto 875 e il 12 agosto 881 ... . Le tipologie contrattuali maggiormente rappresentate riguardano ancora una volta i livelli (docc. nrr. 2-8, 11-15, 17-20, 23, 24, 26, 28, 29, 31-42, 46, 47), ma sono anche presenti sette testimonianze relative a permute (nrr. 1, 9, 10, 21, 22, 30, 44), una convenientia ad pensionis nomine (nr. 27), una promissio (nr. 43), una ordinatio (nr. 45) e una offertio pro anima (nr. 25). Per quanto concerne la struttura formale della documentazione, si sottolinea che la cartula nel periodo considerato mostra ormai caratteri ben consolidati e pertanto nessun elemento di particolare rilievo sembra caratterizzarne il dettato, che segue l’impostazione tradizionale già evidenziata in ChLA2 LXXII, p. 5. ... . Nella datazione cronica sono registrati gli anni di regno dei sovrani Ludovico II (docc. nrr. 1, 2) e Carlo II il Calvo (nrr. 3-15), definiti entrambi con il titolo di imperator augustus, di Carlomanno re (nr. 16), postquam in Italia ingressus est (nrr. 17, 30) e di Carlo III il Grosso re (nrr. 31-47) – per il quale, unicamente nei docc. nrr. 31-34, si specifica che è germanus di Carlomanno –, oltre che il mese e il giorno, computati secondo il calendario giuliano, e l’indizione, al modo bizantino ... . Numerose e semplici nella formulazione risultano le sottoscrizioni dei testimoni e dei missi garanti, sempre precedute da quelle dell’autore o degli autori dei documenti che non esitano a ricorrere alla mano del notaio anche per l’apposizione del proprio signum crucis qualora non in grado scrivere (docc. nrr. 2, 3, 5, 7, 11, 18, 20, 24, 29, 32-35, 37, 39, 42, 44, 46, 47) ... . Sul dorso delle pergamene, accanto ai numerosi interventi di mani che tra i secc. IX-XV intervengono correggendo o puntualizzando il testo di scritte coeve o di epoca precedente, se ne registrano alcuni dovuti sicuramente ai notai rogatari Leo I, Lopo I, Rachifonsus III e altri invece attribuibili, non senza residui dubbi, a Stefanus I (doc. nr. 18), Petrus VII (doc. nr. 36) e agli stessi Lopo I (doc. nr. 31) e Rachifonsus III (doc.nr. 42): anche se non sempre tutti compresenti, gli elementi citati in queste brevi note riguardano la tipologia contrattuale, il nome dell’autore (accompagnato talora dalla qualifica rivestita e dalla sua provenienza), l’oggetto. ... . Gli usi grafici degli scrittori e dei testimoni sono trattati nelle note introduttive ai singoli documenti, in cui sono spesso evidenziati la presenza di prodromi della scrittura carolina in commistione con elementi della corsiva nuova e, limitatamente alle testimonianze dei notai Adalpertus I, Georgius III, Leo I, Petro I, Rachifonsus III, di “sintomi cancellereschi” nel tratteggio di alcune lettere; l’uso di caratteri merovingici, inoltre, resiste nello sbiadito intervento di un annotatore del sec. IX sul verso della cartula nr. 47».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.