Si fornisce l’edizione degli atti della visita pastorale effettuata dal 27 al 29 giugno 1677 nella chiesa di S. Sabino di Canosa da Giovanni Saiguinus, dottore in legge, coadiutore e nipote di Giovanni Giacomo Siliceo, preposto di Canosa. La visita si protrasse effettivamente sino al 3 luglio se si considera l’ispezione delle altre chiese, dei monasteri e di alcuni luoghi di culto cittadini. Gli atti furono redatti da don Giuseppe Pedecino e ancora oggi si possono leggere in un volumetto cartaceo privo di copertina costituito da fascicoli di diversa consistenza; le carte scritte sono 122. La «visita locale» interessa le cc. 1r-26v; la «visita personale degl’individui» interessa le cc. 28r-55v; i beni della Mensa, del Capitolo, delle Prebende sono elencati nelle cc. 57r-91v; a partire da c. 92r sino alla fine del volume sono annotati gli oneri degli anniversari, delle messe e dei legati. La «visita locale» di Giovanni Saiguinus può essere così scandita: dal 27 al 29 giugno fu effettuata la visita della chiesa di S. Sabino (cc. 1r-16r); il 30 giugno furono visitate le chiese di S. Caterina, di S. Salvatore e di S. Teodosio (cc. 16v-19r); il primo luglio furono visitate le chiese di S. Donato (e annesso Ospedale), di S. Giacomo e di S. Maria de Civita, il convento di S. Francesco, il monastero di S. Maria del Montecarmelo, le chiese di S. Pietro fuori le mura e di S. Quirico (cc. 19v-24v); il 2 luglio un rus et pomarium, di proprietà della famiglia Affaitati, con altare e immagine della SS.ma Annunciazione, le chiese di S. Lorenzo e di S. Maria di Costantinopoli (una carta non numerata seguente la c. 24v e cc. 25r-26r); il 3 luglio, infine, la visita si concluse al templum antiquum di S. Giovanni (c. 26v). La visita è redatta, secondo l’uso grafico del tempo, in “scrittura bastarda” con chiara impostazione cancelleresca. Il redattore della visita mostra di essere “pratico” di scrittura: essa è moderatamente corsiva, d’impostazione cancelleresca, ricca di legamenti e di abbreviazioni, con frequenti esitazioni, tuttavia, di natura grammaticale e ortografica. A tali pecche si cercò di provvedere, in un secondo momento, con una superficiale e rapida revisione. La mano del correttore, peraltro, non è facilmente distinguibile da quella del redattore: solo in qualche passo si possono individuare con chiarezza gli emendamenti, effettuati con un inchiostro diverso da quello usato nel testo e con un modulo inferiore di scrittura.

«Atti della Santa Visita fatta dal Reposto Giovanni Giacomo Siliceo, dove vi è la Visita locale e reale di tutte le cose esistenti in questa Chiesa»

DRAGO, CORINNA
2002-01-01

Abstract

Si fornisce l’edizione degli atti della visita pastorale effettuata dal 27 al 29 giugno 1677 nella chiesa di S. Sabino di Canosa da Giovanni Saiguinus, dottore in legge, coadiutore e nipote di Giovanni Giacomo Siliceo, preposto di Canosa. La visita si protrasse effettivamente sino al 3 luglio se si considera l’ispezione delle altre chiese, dei monasteri e di alcuni luoghi di culto cittadini. Gli atti furono redatti da don Giuseppe Pedecino e ancora oggi si possono leggere in un volumetto cartaceo privo di copertina costituito da fascicoli di diversa consistenza; le carte scritte sono 122. La «visita locale» interessa le cc. 1r-26v; la «visita personale degl’individui» interessa le cc. 28r-55v; i beni della Mensa, del Capitolo, delle Prebende sono elencati nelle cc. 57r-91v; a partire da c. 92r sino alla fine del volume sono annotati gli oneri degli anniversari, delle messe e dei legati. La «visita locale» di Giovanni Saiguinus può essere così scandita: dal 27 al 29 giugno fu effettuata la visita della chiesa di S. Sabino (cc. 1r-16r); il 30 giugno furono visitate le chiese di S. Caterina, di S. Salvatore e di S. Teodosio (cc. 16v-19r); il primo luglio furono visitate le chiese di S. Donato (e annesso Ospedale), di S. Giacomo e di S. Maria de Civita, il convento di S. Francesco, il monastero di S. Maria del Montecarmelo, le chiese di S. Pietro fuori le mura e di S. Quirico (cc. 19v-24v); il 2 luglio un rus et pomarium, di proprietà della famiglia Affaitati, con altare e immagine della SS.ma Annunciazione, le chiese di S. Lorenzo e di S. Maria di Costantinopoli (una carta non numerata seguente la c. 24v e cc. 25r-26r); il 3 luglio, infine, la visita si concluse al templum antiquum di S. Giovanni (c. 26v). La visita è redatta, secondo l’uso grafico del tempo, in “scrittura bastarda” con chiara impostazione cancelleresca. Il redattore della visita mostra di essere “pratico” di scrittura: essa è moderatamente corsiva, d’impostazione cancelleresca, ricca di legamenti e di abbreviazioni, con frequenti esitazioni, tuttavia, di natura grammaticale e ortografica. A tali pecche si cercò di provvedere, in un secondo momento, con una superficiale e rapida revisione. La mano del correttore, peraltro, non è facilmente distinguibile da quella del redattore: solo in qualche passo si possono individuare con chiarezza gli emendamenti, effettuati con un inchiostro diverso da quello usato nel testo e con un modulo inferiore di scrittura.
2002
88-8303-094-X
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/178204
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